lungo l’argine 

Rio Nova, la ciclabile contestata 

Schir e Valle (M5s): «Alberi abbattuti per fare 350 metri di pista»



MERANO. La pista pedociclabile lungo l’argine del Rio Nova, 350 metri tra via San Valentino e il campo da calcio, solleva le perplessità delle consigliere 5 Stelle Francesca Schir e Adriana Valle. A cominciare dall’abbattimento degli alberi e degli arbusti «che lo rendevano fresco d’estate, sicuro per le persone anziane. Lo avremmo potuto definire quasi romantico, curato ma al contempo “naturale”», commentano le due consigliere comunali. Che proseguono scendendo nel dettaglio dell’opera: «La corona arginale è stata allargata fino a raggiungere l’ampiezza di tre metri e mezzo. L’assessora Gabriela Strohmer, nel comunicato dello scorso novembre e in uno più recente, ha spiegato che dopo i lavori sarà più facile per i bambini e per i ragazzi raggiungere il campo sportivo in modo sicuro. Dice, inoltre, che la spesa da parte del Comune è stata pari a 50mila euro. Ci chiediamo, inoltre, se la pedociclabile finisca nel parcheggio Lahn, se il parcheggio verrà anch’esso asfaltato e se l’amministrazione intenda allargare anche il ponticello che conduce al parcheggio - zona poligono di tiro - del Trauttmannsdorff. Il prezzo che eventualmente si pagherebbe per questo intervento, considerati i risultati, è giustificato? Ma forse la domanda più pertinente, trattandosi di una ciclabile, è quale collegamento si intenda fornire a tale tratto di strada. Dove condurrà questa ciclabile? Si intende asfaltare tutto l’argine del rio Nova? Oppure è stata realizzata una ciclabile di 350 metri solamente per accedere al campo da calcio?». Alle domande Valle e Schir fanno seguire alcune speranze: «che si proceda velocemente con la piantumazione, in modo tale da rispettare l’ambiente, la natura e il paesaggio e si limiti il più possibile la cementificazione. Speriamo, inoltre, che si trovi un buon compromesso con le esigenze dei cittadini prima di tutto, ma anche con quelle dello sport e del turismo, all’interno, però, di un concetto e un progetto più generali, dei quali anche i cittadini vengano resi partecipi. Infine speriamo che tale percorso, quindi, non sia stato un intervento fine a se stesso». (s.m.)













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