Sinigo, la frazione si ribella 

«Bene i progetti, ma troppe richieste inevase». Provocazioni dalla platea: rievocata la “secessione”


di Jimmy Milanese


MERANO. Assemblea annuale, l'altra sera, convocata dal comitato di quartiere Sinigo per fare un bilancio delle attività recenti. La serata si è scaldata quando è stato fatto notare che il Comune rimane spesso sordo alle richieste. E qualcuno ha rievocato la “secessione” da Merano.

«La nuova scuola elementare, gli interventi nell’area sportiva presso l’ex dopolavoro, il piano particolareggiato del traffico, insieme al piano di recupero per il centro, ridefiniranno il volto del quartiere», ha spiegato il presidente Luca Ciprian, alla presenza di un folto pubblico e di una nutrita rappresentanza dell'amministrazione cittadina. Una trentina i punti all'ordine del giorno. Primo tema, il rifacimento di piazza Vittorio Veneto, in attesa che la questione “falde acquifere” venga definitivamente risolta. Il presidente ha elogiato la decisione da parte del Comune di coinvolgere la popolazione di Sinigo, grazie alla sperimentazione del “processo partecipativo”. A seguire, la definizione del nuovo Piano paesaggistico, sulla cui bozza, in attesa di approvazione, il Comitato ha sollevato alcune perplessità, in particolare la non menzione delle opere relative alla bonifica e difesa idraulica del territorio. Quindi, si è spiegato che la nuova scuola elementare verrà inaugurata il prossimo anno, ma in concomitanza il Comitato ha richiesto che la vecchia elementare Giovanni XIII venga destinata ad incrementare i momenti di socialità del borgo. A tal proposito, il Comitato ha perfino realizzato uno studio di fattibilità per la conversione dell'edificio.

Non è mancata la discussione sulla questione traffico, evidenziata dall'aumento del flusso veicolare su ponte Mangione con un incremento costante annuale nell'ordine del 15% circa e oltre 1000 passaggi orari. Tra i risultati portati a casa dal Comitato, la modifica della segnaletica sulla Mebo all'altezza della ex Memc che ora non indica più la uscita di “Merano sud”, ma quella di “Sinigo”, in modo da disincentivare il traffico di attraversamento della frazione. Contestualmente, il Comitato ha rinnovato all'amministrazione la richiesta di istituzione di una fermata del treno in località Sandhof che potrebbe integrarsi a un sistema di mobilità capace di collegarsi ai Giardini Trauttmansdorff, alla funivia di Merano 2000 e alla strada per la Val d'Ultimo. Rimane inevasa la richiesta, ormai pendente da anni, relativa alla necessità di risistemazione del manto stradale in via Piedimonte e Corridoni, così come la messa in sicurezza del ponticello e del manto stradale in via C. Battisti. Stessa richiesta per via Castel Gatto, oltre alla necessità di una serie di potature nella zona, necessarie per la fruizione di alcune strade particolarmente strette. Lo scorso aprile è iniziato l'iter che dovrebbe portare alla riqualificazione dell'ex Dopolavoro, anche se da tempo si richiedono interventi di asfaltatura del parcheggio che serve anche il campo da calcio.

Ben più complessa la questione della riqualificazione di Sinigo Sud: zona lasciata al degrado e abbandonata da anni. Il Comitato lamenta l'inerzia dell’amministrazione, così come nel caso della frana nella zona produttiva di Sinigo Sud, per la quale ancora non è stato deciso alcun intervento strutturale. Non troppo distante, invece, permane la brutta cartolina degli ecomostri all'altezza dello svincolo Mebo-Sinigo. Il Comitato ha poi richiesto una maggiore cura per il parco Pappalardo, oltre all’illuminazione della pedociclabile tra l'Obi e il Ponte Mangione e un interessamento della giunta per risolvere le situazioni di degrado delle pertinenze comuni Ipes nelle zone tra via Nazionale, via Chiesa e via Filzi. Insomma, ha concluso Ciprian, «la maggior parte delle nostre richieste non è stata accolta, ma Sinigo ha bisogno di una maggiore attenzione nei servizi erogati dagli enti». Proprio a fronte di questa richiesta, alcuni cittadini intervenuti in sala, hanno ricordato come Sinigo sia l'unico borgo altoatesino non trasformato in comune ma, hanno aggiunto diversi sinighesi, «forse, visto che il Comune non ci ascolta, è ora di iniziare a chiedere l'“indipendenza” da Merano».













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