Slavina travolge una casa Madre e figlio in salvo 

Helmuth Eller: «Stavamo guardando la Tv, poi ci siamo rifugiati da un vicino» Solo nella giornata di ieri in zona ci sono state almeno altre 10 valanghe


di Ezio Danieli e Bruno Pileggi


CURON VENOSTA. Notte di terrore in alta Venosta ed in particolare in Vallelunga, una laterale che si diparte da Curon ed arriva fino alla zona di Melago, ad oltre 1800 metri di quota. Gli oltre due metri di neve caduta, il rialzo delle temperature e le raffiche di vento hanno determinato un gravissimo pericolo di caduta valanghe che ha raggiunto il grado massimo di 5. In Vallelunga nel corso della notte sono cadute una decina di slavine. Una valanga ha colpito un edificio adiacente alla scuola d'avventura (Erlebnisschule) che normalmente ospita classi provenienti da tutto l'Alto Adige ma che attualmente è vuota. Danni contenuti, per fortuna. Sempre a Vallelunga in località Cappelle, poco distante dalla stazione dell'ex seggiovia, un'altra slavina ha invaso i piani superiori di una casa, ma non ci sono stati feriti in quanto la famiglia era alloggiata al piano terra. Grande spavento per Helmuth Eller e la mamma di 70 anni. «Stavamo guardando la Tv quando abbiamo sentito il grande rumore causato dalla massa nevosa caduta sulla casa. Passato il grande spavento siamo usciti da soli». Sono stati accolti in casa da un vicino presso il quale hanno trascorso la notte, Non si segnalano danni a causa delle altre slavine cadute in Vallelunga nel corso della notte. Dopo aver sorvolato l'intera Vallelunga a bordo di un elicottero, il sindaco di Curon Venosta, Heinrich Noggler, ha provveduto a firmare un'ordinanza per l'evacuazione dell'albergo Langtaufererhof, all'interno del quale c'erano circa 80 persone tra ospiti e dipendenti, e di un'altra pensione con 20 ospiti che si trova nelle immediate vicinanze. Sono state evacuate anche alcune persone che abitano in zone particolarmente a rischio di caduta valanghe, compresi madre e figlio rimasti illesi dopo che la slavina aveva semidistrutto la loro casa. Presso la casa delle associazioni di San Valentino alla Muta è stato allestito un centro di accoglienza che ha potuto dare ospitalità a 200 persone. L'’evacuazione ha avuto luogo con l'utilizzo di due elicotteri dell'Esercito, uno dei Carabinieri e uno della Guardia di finanza. Sul posto anche il Pelikan 1 e il Pelikan 2, a disposizione in caso di interventi medici di urgenza. Hanno partecipato all'operazione anche le squadre del soccorso alpino del Cnsas di Melago e di Resia oltre ai vigili del fuoco di tutta l'Alta Venosta. Oltre un centinaio di persone che hanno operato per tutta la giornata. È stato usato anche l'esplosivo per ridurre almeno in parte il grande rischio che continua comunque ad interessare l'Alta Venosta ed in particolare la Vallelunga dove, ancora per oggi, resta chiusa la strada di accesso da Curon per il pericolo che cadano altre valanghe.

Senales, riaperta la strada. Ieri pomeriggio, verso le 14, è stata riaperta la strada della val Senales fra Vernago e Maso Corto. I turisti, rimasti bloccati da domenica a causa del gravissimo pericolo di valanghe, hanno potuto riprendere la via di casa. Il pericolo valanghe era molto elevato, tanto che ieri l'assessore provinciale Florian Mussner si è recato sul posto per un sopralluogo assieme al direttore di Dipartimento Valentino Pagani, al direttore del Servizio strade Philipp Sicher, al sindaco Karl Josef Rainer e ai membri della commissione valanghe. Nel corso dell'incontro è stato deciso di provocare il distacco di una slavina dal pendio sovrastante la strada tramite l'innesco di una carica esplosiva, e una volta ottenuto il via libera della commissione valanghe le frese entreranno in funzione per ripulire l'arteria. I lavori di sgombero della neve sono iniziati. Verso mezzogiorno è stato possibile essere più precisi in quanto è essenziale tenere in considerazione l'effettivo pericolo di valanghe ancora presente in zona. Complice il ritorno del sole la commissione valanghe ha autorizzato poco prima delle 14 il via libera alla circolazione. Nel frattempo erano entrati in funzione uomini e mezzi del Servizio Strade della Provincia che avevano provveduto a ripulire la strada dalla tantissima neve caduta.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità