Merano. Riapertura sì, assembramenti no. L’arrivo di una decina fra agenti della polizia locale e di soldati dell’esercito ieri pomeriggio in piazza Teatro è la testimonianza dell’aumento del livello d’attenzione nei confronti dei locali dove è più facile che nel weekend si concentrino le persone. Una situazione critica davanti al Puccini ha fatto accorrere le forze dell’ordine in massa e i luoghi sensibili saranno osservati speciali di questo fine settimana in cui la voglia di uscire la sera incatenata per tante settimane dal lockdown potrebbe degenerare e creare circostanze dove il contagio sguazza.

La movida meranese è da raffrontare al contesto, certo. Navigli e spritz di Padova sono lontani anni luce per numeri e intensità, ma il virus non guarda in faccia a nessuno e tanto meno al nome del bar. Il mantenimento delle distanze interpersonali resta alla base delle precauzioni.

La direzione centrale ha chiesto di intensificare i controlli nelle zone considerate più a rischio «e coordinandoci con le altre forze dell’ordine abbiamo pianificato il monitoraggio concentrando l’attenzione in alcune aree della città. Le temperature invitano a uscire, ma serve criterio», dice Fabrizio Piras, comandante della polizia locale, sollecitando comportamenti responsabili. Il comportamento delle persone è decisivo, questo è chiaro. E l’andamento delle curve del contagio nelle prossime settimane sarà determinato in larga parte dagli atteggiamenti di questi giorni.

Alla base c’è il divieto di assembramento. Poi mascherine, distanze, regole in carico ai gestori. «Vigileremo su tutto quanto è stato disposto in termini di lotta al Covid. Ma anche sulle altre norme che riguardano i bar, a partire da quelle che riguardano la somministrazione di alcolici ai minori».