Svp alla carica su Maia Alta L’edilizia terreno di scontro 

Territorio e paesaggio. La sezione locale usa la nuova legge per mettere all’angolo Rohrer Ma dal Servizio urbanistica arriva una smentita: «La cementificazione è un rischio remoto»


Sara Martinello


merano. “Se accadrà l’ipotesi A, allora accadrà anche l’ipotesi Z. Quindi l’ipotesi A non deve verificarsi”. L’Svp cittadina gioca su una fallacia logica per riprendersi Maia Alta. Per farlo sceglie il campo dell’urbanistica, proprio quello dove nel 2015 fu sconfitta dai Verdi. Ma l’area Tschomper non è l’unico terreno sdrucciolevole della parte alta della città, quella più densamente votata al partito di raccolta. Stavolta al centro c’è la nuova legge urbanistica provinciale (Lup), denominata “Legge territorio e paesaggio” emanata nel 2018, in vigore dal prossimo primo luglio.

«Ora che per legge l’indice di densità edilizia è stato elevato a 1,5, c’è il serio rischio che Maia Alta, Maia Bassa e Quarazze siano cementificati, dove anche i bonus di cubatura che derivano dal risanamento energetico degli edifici possono stravolgere il paesaggio, visto che non tutto il territorio è coperto da vincoli paesaggistici o di insiemi e i bonus possono portare al raddoppio o all’incremento di una volta e mezzo della cubatura», hanno tuonato l’Obmann Andreas Zanier e il candidato sindaco Richard Stampfl pochi giorni fa. Il sottotesto è «se saremo noi a guidare Merano, vi garantiamo che questo non succederà». Non è di per sé sbagliato evocare i potenziali rischi connessi alla nuova legge, visto che a Maia Alta e a Maia Bassa non mancano le superfici con indice 1,0. Non è detto però che la tutela della città giardino sia prerogativa Volkspartei.

Per fugare malinterpretazioni abbiamo chiesto un parere tecnico a Nicola De Bertoldi, del Servizio urbanistica. «Col bonus energetico – spiega – non si può e non si potrà raddoppiare la cubatura: l’aumento massimo previsto dalla normativa provinciale è del 20 per cento. Si tratta peraltro di un diritto dei privati che non può essere compresso da normative comunali di tutela, neanche da quella degli insiemi. La tutela degli insiemi deve però indirizzare la progettazione per il raggiungimento della migliore soluzione possibile nell’ambito dei diritti edificatori». Ma l’indice di densità minima fissato a 1,5 non sarà un pericolo, come preconizzano Zanier e Stampfl? «No, perché nel futuro piano urbanistico di fronte a esigenze di tutela storico-artistica, degli insiemi e del paesaggio Merano potrà mantenere gli attuali indici minori di 1,5. Faccio notare che Maia Alta ha già anche zone con indici superiori, 2 o 2,4. In sede di redazione dello strumento che sarà l’erede dell’attuale Puc il Comune si troverà a ragionare sull’indice stabilito dalla nuova legge, esaminerà tutte le posizioni al di sotto di questo e potrà senz’altro confermare gli indici attuali. Si tratterà di svolgere bene il proprio compito nell’ambito delle facoltà riconosciute ai Comuni dalla legge».

Sarebbe una bella contraddizione, ora, se una nuova giunta a trazione Svp “si dimenticasse” di esercitare la facoltà di ridurre gli indici. Perché il rischio di una cementificazione selvaggia si concretizzerebbe solo in questo caso, «improbabile però – così De Bertoldi – se consideriamo che oggi la Provincia è molto rigorosa nell’esaminare i piani comunali. È difficile che una qualsiasi amministrazione possa permettersi il lusso di sbagliare su questi temi. L’unico terreno di rischio lo può creare l’incrocio, previsto nelle norme transitorie della nuova legge, tra prescrizioni urbanistiche e il centro edificato, la cui perimetrazione non risponde a criteri di pianificazione urbanistica ma discende dalla legge sugli espropri: se i Comuni non saranno attenti nella gestione potranno perdere il controllo della situazione». E aprire alla speculazione.













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