Gli effetti del lockdown

Taxi in profondo rosso  «Affari crollati dell’80%» 

Gavioli (Smart Taxi Merano): «Siamo considerati servizio essenziale e dobbiamo lavorare per legge, ma i ristori non coprono neanche lontanamente le spese» 


Simone Facchini


MERANO. I tassisti in profondo rosso alzano la voce: «Siamo obbligati a prestare servizio, ma gli aiuti dalle istituzioni sono insufficienti». La bordata dei lockdown sul turismo, asse portante dell’economia locale, ha falciato il giro d’affari dei taxi meranesi che registrano un crollo del giro d’affari del 70-80%.

Sostenibilità.

«Comune e Provincia ci dicono che siamo un servizio essenziale ma in questi mesi abbiamo ricevuto ristori inadeguati, lontani dal garantire la sostenibilità d’impresa» denuncia Marcello Gavioli, presidente dell’associazione Smart Taxi Merano. Il numero di corse è ridotto ai minimi termini, ma in quanto servizio pubblico ai taxi è imposto di stare sulla strada secondo le disposizioni di legge e del regolamento municipale. «Non ci è concessa deroga, non è permesso congelare o diminuire l’impiego per cercare in via provvisoria un’altra attività che ci consenta di guadagnare il necessario».

I conti in tasca.

Gavioli fa qualche conto dei sostegni ricevuti: «Nella primavera dello scorso anno due quote da 600 euro l’una, poi una tranche da mille euro intascata con grossi ritardi. Questo è quanto ricevuto dallo Stato, mentre la Provincia ci ha destinato somme nette fra i 2800 e i 4500 euro a seconda degli anni di attività del singolo libero professionista». Cifre che vanno lette attraverso l’imbuto delle spese fisse annuali «che si aggirano intorno ai 10 mila euro fra contributi previdenziali, quota Inail, onorario del commercialista, costi vivi legati all’auto che vanno dalla manutenzione al bollo e all’assicurazione della vettura ma pure per la malattia». Mettendo tutti i ristori in un unico calderone, anche solo coprire le spese resta un miraggio.

Rischi da Covid.

Non ultimo, la tutela della salute: «Corriamo quotidianamente dei rischi: noi sanifichiamo e distanziamo, ma non sappiamo se le persone che portiamo in auto sono positive al Covid».

Il sostegno di Confesercenti.

Per farsi sentire in Provincia e Comune, il presidente di Smart Taxi Merano si sta coordinando con i colleghi di Bolzano e Bressanone. Allo stesso tempo trova sponda in Confesercenti: «Raccogliamo e sosteniamo con forza la protesta dei tassisti» precisail vicepresidente Raoul Ragazzi. «È un’altra categoria che soffre, non solo in provincia di Bolzano, perché alimentata soprattutto dai flussi turistici che, causa Covid, si sono praticamente azzerati. I tassisti hanno bisogno di lavoro e ristori, alcuni tassisti delle città minori non arrivano a fine mese. Specialmente adesso che la notte è tutto chiuso, sono comunque obbligati per legge a restare a disposizione, ma non incassano un euro. Questo è ingiusto».

Ragazzi incalza: «I Tpl non di linea (trasporto pubblico locale) lamentano un calo dell'80 per cento su Merano e Bressanone e un -50 per cento su Bolzano. Chiedono sostegno dalla Provincia e soprattutto lavoro. Un tavolo di confronto per trovare soluzioni. Ricordiamo che fra l’altro svolgono un servizio dai riflessi sociali con i Taxi rosa, per le persone con disabilità, per gli anziani».

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