Terme, nel 2019 una media di 1.100  accessi al giorno

Merano. Le Terme, sulla base della legge provinciale, sono pronte a ripartire. Pur fra le restrizioni che bisognerà rispettare. Si punta molto sul settore esterno del centro termale, un po' meno sui...



Merano. Le Terme, sulla base della legge provinciale, sono pronte a ripartire. Pur fra le restrizioni che bisognerà rispettare. Si punta molto sul settore esterno del centro termale, un po' meno sui servizi offerti all'interno, condizionati come saranno dalle disposizioni in materia di sicurezza benché la direzione delle Terme abbia già dichiarato di essere impegnata per garantire «la massima sicurezza ai nostri ospiti. Per i turisti invece stiamo predisponendo dei pacchetti appositi per facilitare la ripartenza dopo il lockdown», hanno detto il direttore termale Stefan Thurin e la direttrice Adelheid Stifter al termine dell'assemblea dell'altro giorno nel corso della quale sono stati approvati i vari protocolli che garantiscono il rispetto delle norme. «L'obiettivo di Terme Merano è mettere tutti i visitatori nelle condizioni ideali di sicurezza puntando alla loro salute sia in questo periodo sia in futuro», ha confermato la direttrice.

Con l’approvazione del bilancio 2019 sono stati resi noti i dati dell’anno passato: la struttura termale è stata frequentata mediamente da 1.133 persone al giorno, metà delle quali residenti in Trentino-Alto Adige. Nel settore MySpa sono stati eseguiti 15.176 trattamenti a base di prodotti naturali dell’Alto Adige come mele, uva e stella alpina. Il Fitness Center ha raggiunto a fine anno quota 1.267 iscritti, in ambito medico sono state effettuate 18.676 inalazioni con acqua termale.

Dati impossibili da replicare per l’effetto coronavirus, diminuiranno i turisti «motivo per cui puntiamo alla clientela locale che avrà dunque la possibilità di trovare nelle terme un piacevole diversivo per la stagione estiva». E la campagna promozionale intanto è stata avviata incentrandosi sulla festa della mamma di domenica: «Abbiamo pensato proprio alle madri che hanno dovuto moltiplicare le forze in questo periodo di lotta contro il virus. Forse poca cosa, ma quanto abbiamo deciso di fare per loro ma è un gesto di solidarietà che speriamo possa essere un segnale, anche se piccolo, di una ripresa collettiva», conclude la direttrice Stifter.













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