Traffico, l’affondo di Rösch «La Svp faccia autocritica» 

Il sindaco risponde alle accuse: «Solo giochetti elettorali che infastidiscono» E con Zanella rincara la dose: «Strade, ereditata una situazione disastrosa»


di Simone Facchini


MERANO. Giochetti elettorali che non divertono. Il sindaco Rösch bolla così i veementi attacchi scagliati dai compagni di coalizione della Svp nei suoi confronti per la gestione dei cantieri stradali che stanno stizzendo i meranesi. Lo ha fatto ieri convocando una conferenza stampa apposita per replicare alle accuse: fatto inusuale per lui, segno della volontà di non voler subire passivamente. Lo ha fatto armandosi di dati, pareri dei tecnici e con l’appoggio di Diego Zanella (Pd), assessore alle infrastrutture. Assente, ancorché annunciato, Stefan Frötscher, uno dei due componenti della Volkspartei in giunta.

«Sono attacchi che mi lasciano basito» ha premesso Rösch. «La Svp è con noi nell’esecutivo, le decisioni sono state presenti nella stessa stanza, ne erano pienamente informati. Quando le cose funzionano sono prontissimi a sbandierarle, quando ci sono difficoltà mi si mette sulla graticola». L’ultima offensiva porta la firma, secondo uno schema già visto, di figure esterne alla giunta: l’Obmann comprensoriale (e candidato alle provinciali) Zeno Christanell, i quattro Obmann della città, i sindaci di Scena e Tirolo.

Poi Rösch comincia a togliersi qualche sassolino dalle scarpe entrando nel concreto del tema, la concentrazione di più cantieri nello stesso lasso di tempo: «Siamo stati costretti a farlo, e chi ci critica deve prima di tutto guardarsi in casa. Ci siamo trovati in eredità una situazione disastrosa. I lavori sono stati perennemente rinviati per non creare fastidio. Al governo c’era la Volkspartei». Quindi i dati. «Nell’ultimo lustro il traffico in città è aumentato del 33%. Dal 2000 i pernottamenti nel “Meranerland” sono passati da 5,4 a 7,5 milioni, più 38%. Cosa ha fatto chi ci ha preceduti e chi ha governato le località limitrofe? Noi ci stiamo provando, potenziando le linee del trasporto pubblico e con idee alternative, cercando anche di sensibilizzare i paesi dei dintorni a spiegare ai turisti di scegliere mezzi alternativi all’auto per raggiungere Merano. E stiamo facendo pressing per la funicolare Merano-Scena».

«Gli attacchi dei cittadini possono essere comprensibili, non quelli di un partner di maggioranza che negli ultimi 15-20 anni non ha investito nelle infrastrutture». Zanella fa eco al sindaco. «Al mio insediamento non c’era neppure chiarezza sulla situazione. Abbiamo predisposto una mappatura scientifica sullo stato delle strade ed è emersa una fotografia devastante. Come assessore competente, piuttosto che sentirmi responsabile della causa di un incidente preferisco attirarmi le invettive dei cittadini. Ma non del fuoco amico. Non ultimo, sono stati i governi della Svp a progettare i parcheggi in centro». I disagi ci sono, ammette Zanella, ed erano previsti. Ma salvo i giorni di pioggia «la viabilità non è in tilt. Mi muovo e verifico la situazione con i miei occhi, ho parlato con i tassisti e me lo confermano».

A supportare le tesi politiche gli interventi tecnici dell'ingegner Franco Fietta – padre dell’ultimo Piano urbano del traffico -, del direttore della servizi tecnici Wolfram Haymo Pardatscher e del direttore della Municipalizzata Claudio Vitalini. Dal cocktail di osservazioni scaturisce che gli interventi non erano più rinviabili e le soluzioni scelte «è il miglior compromesso. Anche il periodo per i lavori in via Roma. Sarebbe stato meglio spalmare i cantieri su più anni ma non era possibile». C’è chi ha criticato la tempistica o l’assenza di lavori notturni che avrebbero velocizzato i cantieri: «La stagione turistica ormai occupa quasi tutto l’anno, le finestre sono poche. Con temperature troppo rigide, inoltre, la posa dell’asfalto non ha la stessa efficacia. Vista la piena occupazione, è poi difficile trovare ditte disposte a turni extra».

La poca lungimiranza che Rösch e Zanella imputano alle precedenti amministrazioni riguardano un turismo sempre più massiccio. «Nessuno vuole tornare indietro – commenta il sindaco – ma la direzione è un turismo un po’ più d’élite”. Zanella parla di pilastro dell’economia, «ma servono le infrastrutture adeguate per sorreggerlo». Ma l’escalation polemica crea rischi nella tenuta della maggioranza? «Noi andiamo avanti e lavoriamo, non per i partiti ma per la città» chiosa il sindaco. «Sono giochetti elettorali, avranno paura di perdere consenso a Merano. Dopo le urne le acque si calmeranno, vedrete».













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