la decisione

Truffa all'Hotel Palace di Merano, il processo è da rifare

Così ha deciso la Cassazione a causa di presunti difetti nelle motivazioni. Definito prescritto il reato di appropriazione idebita 



BOLZANO. La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza d'appello sulla presunta truffa ai danni dell'imprenditore Pietro Tosolini, proprietario dell'albergo Palace di Merano.

La Corte d'appello, nel luglio 2020, aveva condannato i due imputati: Massimiliano Sturaro, ex amministratore dell'hotel, ad un anno e tre mesi, e la dottoressa Carmen Salvatore, all'epoca impiegata nell'area di medicina estetica dell'albergo, ad un anno.

Secondo l'accusa i due avrebbero intascato una parte consistente degli incassi del lussuoso albergo. In primo grado erano stati invece entrambi assolti dall'accusa di truffa, ed il solo Sturaro era stato condannato per appropriazione indebita, in riferimento a 330mila euro da lui incassati.

La Cassazione ha disposto un nuovo processo d'appello, a causa di presunti difetti di motivazione, ed ha disposto che una delle accuse mosse a Sturaro, quella di aver intascato i 330mila euro, non possa più venire contestata in sede penale in quanto ormai prescritta. La parte lesa potrà comunque chiedere un risarcimento in sede civile. 













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