Vicolo aperto a tutti, famiglia Strohmer battuta 

Torna transitabile il tratto da via Speckbacher alla passeggiata Lungopassirio Conclusa una vertenza durata dieci anni con i titolari dell’hotel Westend


di Giuseppe Rossi


MERANO. Potrà tornare definitivamente transitabile per pedoni e ciclisti lo stretto vicolo che collega la via Speckbacher alla passeggiata Lungopassirio, per anni utilizzato dai residenti della zona per accorciare il percorso verso il fiume. Anche l'ultimo grado di livello, il giudizio della suprema Corte di cassazione ha dato ragione al Comune di Merano. Sul quello stretto sentiero largo appena un paio di metri e lungo una cinquantina negli ultimi dieci anni si è svolta una silenziosa ma altrettanto imperturbabile guerra giudiziaria tra la famiglia Strohmer, titolare dell'hotel Westend, e l'amministrazione comunale.

E questo nonostante in municipio per gran parte di questo periodo ci fosse proprio Gabriela Strohmer, che di quella famiglia è membro, assessore della giunta Januth e ora dell'esecutivo Rösch, che di quella famiglia.

La proprietà del Westend ormai oltre dieci anni fa aveva rivendicato la proprietà di quel vicolo, chiudendone di fatto l'accesso a quei meranesi che dagli anni della presenza in via Speckbacher della caserma della compagnia carabinieri di Merano, poi trasferita in via Petrarca, lo avevano utilizzato. Il Comune di Merano, anche se con ritardo, aveva reagito alla chiusura dell'accesso al vicolo su entrambe i lati, ricorrendo alle vie legali.

L'altro giorno siamo arrivati all'epilogo del lungo percorso giudiziario con la sentenza della Corte di cassazione a Roma. Il vialetto viene riconosciuto di uso pubblico e pertanto dovrà essere reso transitabile, dopo opportuna manutenzione e illuminazione dal parte del Comune di Merano.

La sentenza di fatto conferma quella emessa nel 2013 dalla Corte d'appello di Trento, che aveva confermato le ragioni del Comune di Merano. Alla giunta Rösch spetta ora il compito di valorizzare quello che è a tutti gli effetti un percorso pedonale da incentivare per premiare chi predilige spostarsi a piedi all'interno della città di Merano.

Resta il dispiacere sul fatto che il Comune abbia dovuto spendere quattrini per veder riconosciuto questa servitù di passaggio e i dieci anni trascorsi tra le aule dei tribunali. Nessun commento sulla vicenda giudiziaria, almeno per ora, da parte della famiglia Strohmer.

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