MERANO. Per i meranesi, Villa Freischütz, in via Priami a Maia Alta, è uno scrigno di narrazioni e di oggetti di grande valenza che a breve sarà aperto al pubblico arricchendo il panorama museale cittadino. Una nuova occasione per conoscere e approfondire una storia o, meglio, un grappolo di storie. Per i cittadini del resto del territorio altoatesino la villa rappresenta un luogo sconosciuto, da scoprire, una nuova occasione per giungere a Merano e conoscerne un’ulteriore sfaccettatura.

Con il matinée organizzato da La Fabbrica del Tempo in villa sarà possibile assistere a tutta una serie di variegate manifestazioni e infine conoscere il lavoro che gli addetti ai lavori stanno compiendo per giungere – nella primavera prossima – all'apertura del museo. La Fabbrica del Tempo ha scelto questo cantiere anche per presentare il proprio libro “Sigmundsherberg 1915-1918 – Storie di prigionia / Italiener im Kriegsgefangenschaft”, coordinato da Fabrizio Miori, Barbara Ricci e Maurizio Pacchiani, e il breve cortometraggio che ne è scaturito, intitolato “La Scintilla”. «Sono numerose le sorprese in serbo per i fruitori che domenica 30 settembre si presenteranno al cancello di Villa Freischütz entro le 10.15 e che saranno tra i quaranta fortunati che potranno avere accesso agli interni dell’edificio di via Priami», anticipano gli organizzatori della visita. Il numero limitato dipende dalle dimensioni della villa, che non consente a un numero maggiore di avervi accesso contemporaneamente.

Il viaggio nella storia, nella musica e nell'arte avrà inizio alle 10.15 e durerà fino alle 13 circa. Della storia dei prigionieri di guerra italiani del campo di internamento di Sigmundsherberg, durante la Grande Guerra, saprà parlare ai cuori dei visitatori il breve cortometraggio del regista Giuseppe Zampella. Ma per addentrarsi negli aspetti storici, gli accadimenti e i protagonisti che caratterizzarono quel periodo, sarà Ulrike Kindl ad accompagnare gli intervenuti. Il libro tratta infatti del campo di internamento di Sigmundsherberg, situato in Bassa Austria, nel distretto di Horn, e oggi un comune di poco più di millecinquecento anime. Durante la Prima guerra mondiale era il maggiore tra i campi destinati ai prigionieri italiani nell’ambito dell’impero austroungarico. Anche in questo caso La Fabbrica del tempo ha volutamente optato per una tematica che potesse andare oltre i confini del nostro territorio altoatesino e che fosse in grado di intessere le storie provenienti da luoghi lontani.

«Ma le sorprese orchestrate da Fabbrica del Tempo non finiscono qui – avvertono gli organizzatori –. Da questo campo di prigionia infatti è giunto fino a noi, ancora in perfette condizioni, un violino costruito da uno dei prigionieri. E sarà proprio uno dei violinisti più virtuosi del nostro territorio, Marcello Fera, a suonarlo. Pochi ma intensi pezzi per trasportarci in un altro luogo, in un’altra epoca, in una situazione del tutto diversa dalla nostra quotidianità».

Ma perché scegliere Villa Freischutz per tutto questo e dare vita a una collaborazione con la fondazione Navarini Ugarte, che la gestisce? La Fabbrica del Tempo ha individuato «un interessante nesso fra Sigmundsherberg e la villa, in particolare con uno dei numerosi personaggi che, nel lungo arco di tempo in cui la villa fu abitata, impresse di sé una parte della storia e una parte degli oggetti che vanno a formare l'ampia collezione». Si tratta del generale Enea Navarini. La sua biografia sarà presentata da Renè Thaler, mentre sarà Maurizio Tiglieri a illustrare i suoi ordini cavallereschi e le decorazioni poste nelle vetrinette allestite per l'occasione. Infine l'architetta Herta Wadner, curatrice dell'allestimento dell'erigendo museo di Villa Freischütz, accompagnerà in piccoli gruppi i visitatori per un tour attraverso la villa, per vedere in anteprima quanto si schiuderà agli occhi dei visitatori all'apertura al pubblico.