Volontari al lavoro per pulire la statua dedicata alla Shoah
Merano. Sabato pomeriggio i volontari di Retake, sotto la guida dell'architetto bolzanino Flavio Schimenti, faranno un intervento di pulizia della statua in marmo che si trova nel cortile interno del...
Merano. Sabato pomeriggio i volontari di Retake, sotto la guida dell'architetto bolzanino Flavio Schimenti, faranno un intervento di pulizia della statua in marmo che si trova nel cortile interno del condominio di via Otto Huber 36.
Si tratta di un’opera, intitolata “La ragazza che prega”, che fu realizzata negli anni Cinquanta dall’artista Géza Somoskeõy, la cui madre faceva parte della comunità ebraica meranese.
La statua fu creata per commemorare gli ebrei vittime del nazismo e collocata accanto all’edificio Gil, o Casa del Balilla durante il ventennio fascista, in seguito demolito.
Nelle cantine di questo stabile il 16 settembre 1943 gli uomini del Sod, il Servizio d’ordine sudtirolese, delle SS e della Gestapo imprigionarono diversi ebrei meranesi, che nella notte stessa furono deportati nel lager di Reichenau. Chi non trovò la morte lì fu poi trasferito ad Auschwitz-Birkenau. Del gruppo di ebrei meranesi sopravvisse – nel lager di Ravensbrück – solo Walli Hoffmann.