«WiFi all’ospedale per migliorare i servizi» 

La direttrice del comprensorio sanitario motiva la spesa di 1,4 milioni per Tappeiner e Silandro



MERANO. La scelta di dotare gli ospedali di Merano e Silandro di un impianto wifi unico a fronte di una spesa di circa 1,4 milioni di euro non è un lusso ma un adeguamento necessario e un investimento sul futuro. «L’ospedale di Merano assieme a quello di Silandro – spiega la direttrice del comprensorio sanitario di Merano Irene Pechlaner – erano rimasti gli unici dell’intera provincia di Bolzano a non essere dotati di questa tecnologia. Abbiamo deciso di adeguarci ora». La direttrice specifica anche che «l’investimento in termini economico è legato a una convenzione Consip (l’agenzia nazionale che supporto l’amministrazione pubblica negli acquisti, ndr) che non avevamo la possibilità di modificare ma che comunque è molto vantaggiosa per noi». A beneficiare del funzionamento del wifi dentro l’ospedale non saranno solo gli ospiti ma soprattutto chi ci lavora. «Il motivo principale che ci ha spinto ad effettuare questo investimento, che ci adegua al livello degli altri ospedali dell’Alto Adige, è dato dal fatto che vogliamo migliorare i tempi e le condizioni di lavoro del nostro personale attraverso la tecnologia informatica. Oggi medici e infermieri, che devono inserire dati, rilasciare referti o altro ancora, sono costretti a sedersi a una scrivania e usare un computer da tavolo. In futuro con il wifi potranno lavorare con tablet ed essere più veloci, limitando al massimo anche l’uso della scrittura a mano, che non sempre è facilmente leggibile e può nascondere errori di interpretazione». Alle critiche di chi vorrebbe che quei soldi fossero stati spesi per coprire altre carenze, tipo i tagli dei posti letto, Irene Pechlaner risponde che «si tratta di capitoli di spesa completamente diversi. I posti letto risultati mancanti negli ultimi tempi di fatto non sono mai stati tagliati. Si tratta solo di misure temporanee dettate dal fatto che molto spesso manca il personale infermieristico per garantire l’assistenza a quei pazienti. Fino a oggi, nonostante il piano sanitario provinciale lo preveda, a Merano non è stato cancellato un solo posto letto in maniera definitiva». La conclusione del bando di gara che ha consentito di assegnare in appalto la fornitura di medici per i reparti di anestesia di Silandro e Merano e di pediatria in Venosta sono un punto di vanto per la direttrice Irene Pechlaner, che decide di togliersi anche un sassolino dalle scarpe. «Per questo bando siamo stati molto criticati – sostiene la direttrice - ma nessuno al di fuori dell’ospedale si è posto il problema di quali sarebbero state le alternative in caso di mancata copertura dei ruoli medici. A Merano, e di questi i nostri medici sono i primi ad esserne consci, avremmo dovuto chiudere una delle sale operatorie sulle cinque che abbiamo a disposizione. Impensabile. E proprio per questo i nostri medici per primi hanno sostenuto l’iniziativa».













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