il caso

Moglie picchiata e soffocata a Versciaco, la Pm chiede l’ergastolo per Zeeshan

Fatima era all'ottavo mese di gravidanza. La procuratrice Rielli ha definito non credibile la versione della difesa, secondo cui l’uomo avrebbe ucciso mentre lui stesso dormiva



BOLZANO. La pm Sara Rielli ha chiesto oggi la condanna all'ergastolo per Mustafa Zeeshan, il quarantenne pachistano accusato dell'omicidio volontario aggravato di sua moglie Fatima.

La donna, che aveva 28 anni ed era all'ottavo mese di gravidanza, venne uccisa la notte del 30 gennaio 2020 a Versciaco, massacrata di botte e poi soffocata. Oggi, nel corso della requisitoria, la pm Rielli ha sottolineato come Fatima fosse costretta a vivere un'esistenza alienante, segregata in casa dal marito.

Una vita infelice, come aveva testimoniato in aula il fratello della vittima, conclusasi con l'efferato delitto da parte del marito pizzaiolo, che era risultato capace di intendere e di volere dalla perizia psichiatrica svolta in incidente probatorio. Zeeshan era quindi pienamente consapevole delle sue azioni e oggi la Procura ha chiesto la condanna all'ergastolo per omicidio volontario, aggravato dal rapporto di coniugio e dalla minorata difesa. Contestato anche il reato di interruzione di gravidanza.

La pm Rielli ha ritenuto non credibile la versione della difesa, secondo cui Zeeshan avrebbe ucciso la moglie mentre lui stesso dormiva, a causa di un presunto disturbo del sonno, tra l'altro non accertato. La Procura, al riguardo, ha chiesto la trasmissione degli atti per presunta frode in processo penale a carico di un consulente della difesa.

La parola passa ora alla parte civile e alla difesa. Il processo proseguirà venerdì e, al più tardi sabato, con la lettura della sentenza da parte della Corte d'assise di Bolzano presieduta dal giudice Carlo Busato.













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