Sanità

Ondata di virus respiratorio, decine di bimbi in ospedale

Battisti (primaria pediatria): «La bronchiolite colpisce lattanti e piccoli fino all’anno, più del 2023. Abbiamo avuto molti bambini in ventilazione non invasiva in reparto e alcuni in terapia intensiva»


Valeria Frangipane


BOLZANO. «Piano piano ne stiamo venendo fuori, speriamo di aver superato il picco. In queste ultime settimane sono stati ricoverati da noi decine di pazienti».Il virus che colpisce i bambini più piccoli - i lattanti ed i bimbi fino all'anno di vita - è tornato a farsi sentire. Succede anche in Trentino dove dall'inizio dell'anno sono stati ricoverati - tra Trento e Rovereto - 114 bimbi, 23 finiti in terapia intensiva. Laura Battisti, primaria di Pediatria al San Maurizio, dice che è in corso anche a Bolzano l'urgenza da virus respiratorio sinciziale (Rsv) - che provoca bronchioliti e polmoniti che possono evolvere in forme gravi. «Il virus sta colpendo in tutta Italia ed anche in Europa, lattanti e piccoli fino all'anno. La mia impressione è che l'Alto Adige stia registrando numeri totali più elevati rispetto al 2023, ma non abbiamo ancora in mano le cifre definitive. Abbiamo avuto molti bambini in ventilazione non invasiva in reparto e alcuni in terapia intensiva. Tutti hanno superato l'infezione. Il picco di influenza e bronchiolite in genere è a dicembre-gennaio; quest'anno il virus respiratorio si è manifestato con particolare intensità un po' più tardi del solito».

Attenzione ai sintomi

Ma nel concreto di cosa si tratta? «Di un agente virale capace di infettare l'apparato respiratorio che colpisce i bambini nei primissimi mesi di vita». Battisti dice che come l'influenza o il raffreddore, si diffonde starnutendo o tossendo. «Se in famiglia c'è qualcuno di raffreddato è bene che in questo periodo si lavi bene le mani e non baci il lattante». L'infezione inizia in genere con sintomi banali come un raffreddore, ma in alcuni casi diventa più seria. Quando i genitori devono preoccuparsi? «Quando un bambino che ha meno di un anno e può anche non avere febbre, fatica a respirare. Attenzione poi se non mangia ed è meno reattivo del solito». Durante la respirazione il lattante può emettere fischi o sibili, respirare in modo rapido, superficiale e irregolare, rifiutare di essere allattato al seno o al biberon, avere le narici dilatate e/o i muscoli e la pelle del torace che rientrano quando respira. I genitori poi devono fare molta attenzione nel caso in cui il bimbo sia molto stanco, respiri rapidamente e presenti labbra e unghie di colore bluastro (mancanza di ossigeno) o lunghe pause respiratorie. In questo caso devono rivolgersi urgentemente al Pronto soccorso.

La profilassi

La Valle d'Aosta è stata la prima regione a offrire la profilassi della bronchiolite a tutti i neonati e ai bambini nati dal primo maggio 2023 attraverso la somministrazione intramuscolare di anticorpi (Nirsevimab). «Si tratta di un'importante e innovativa opportunità - hanno spiegato a dicembre i vertici della Struttura Complessa Pediatria e Neonatologia del Beauregard di Aosta - per proteggere i bambini da un'infezione potenzialmente pericolosa che può richiedere ospedalizzazione e ricovero in terapia intensiva. Non si tratta di un vaccino ma di un farmaco con anticorpi monoclonali di sintesi. Non stimola quindi il sistema immunitario ed è subito in grado di attivarsi contro l'eventuale infezione. I neo genitori hanno a disposizione un'ottima opportunità per proteggere i loro bimbi dalla bronchiolite. Se vi sarà una buona adesione alla profilassi, ci aspettiamo una riduzione dei casi di oltre l'80%».













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