sanità

Parkinson, salta la riabilitazione. «I pazienti sono abbandonati»

Zendron (Associazione malati): «Da tempo non hanno accesso alle terapie fisio-ergo terapiche o logopediche. Mancano un protocollo di cura e un piano diagnostico terapeutico assistenziale»


Valeria Frangipane


BOLZANO.  «Ho letto la lettera pubblicata domenica 22 ottobre sull’Alto Adige, scritta da alcuni nostri soci. Parole disperate, un grido di dolore, mi è venuto da piangere».

Alessandra Zendron, presidente dell’Associazione Parkinson, denuncia una situazione drammatica: «I malati si sentono abbandonati».

Ma che succede? «Quello che vado ripetendo da anni e che spero Hubert Messner, se diventerà assessore alla sanità, vorrà accogliere. Manca la riabilitazione fondamentale per non peggiorare le già precarie condizioni di salute dei malati che rischiano di perdere l’autonomia. Per esempio il Centro di via Fago raggiunge una parte minimale degli assistiti, gli altri non sanno dove andare».

Praticamente impossibile - denunciano i pazienti - accedere alle terapie fisio-ergo terapiche o logopediche dell'Asl. Nel migliore dei casi si deve aspettare tra gli 8 -12 mesi dalla prescrizione degli specialisti. Si ha poi diritto al massimo a 2 cicli di 10 sedute, per poi rimanere di nuovo senza cura.

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