Agenzie, negozi e aziende fermi «Compromessa anche l’estate» 

L’economia in crisi in Badia e Gardena. Collaboratori in ferie, ordini e cambi merce sospesi, commesse cancellate: «Se si ripartisse a inizio aprile, si potrebbe rimediare allo stop. Se la situazione persisterà, ci saranno grossi problemi»


Daniela Mimmi


Gardena e badia. La Val Gardena e la Val Badia sono ferme a causa del coronavirus, come il resto d’Italia, come gran parte d’Europa e del mondo. Tutti i negozi, a parte quelli alimentari e le farmacie, hanno le saracinesche abbassate da tempo, gli uffici restano chiusi, negli alberghi sono rimasti solo i titolari a fare i conti, le aziende hanno smesso di lavorare. Stesso destino per le agenzie immobiliari.

“Noi abbiamo chiuso circa una settimana dopo gli alberghi – dice Anna Soldera, titolare dell’agenzia immobiliare Crystal di Ortisei - prima del decreto che chiudeva tutti gli esercizi non essenziali. Sono partiti tutti i turisti, e quindi tutti i nostri clienti. Abbiamo perso diverse trattative che portavamo avanti da tempo. D’altra parte nel nostro lavoro è necessario il contatto con il compratore e il venditore. E il compratore, prima di acquistare una casa che ha visto in foto, vuole ovviamente vederla. Il danno per noi non è ancora quantificabile. Dipende da quanto durerà questa quarantena forzata. Peccato perché questo ha interrotto una stagione molto buona. I prezzi degli immobili in Val Gardena sono rimasti stabili. E come sempre- continua Soldera - c’è molto interesse soprattutto da parte degli italiani, ad acquistare una casa qui: sono soprattutto i veneti, i lombardi, gli emiliani e i romani che cercano la casa in Val Gardena. Per quello che è possibile, lavoro da casa: tengo i contatti con i clienti. Ma penso che anche quella estiva, per tutta la Val Gardena, sarà una stagione difficile. I turisti vengono da tutto il mondo, gli orientali vengono soprattutto in estate. Finché la pandemia non sarà finita veramente in tutto il mondo, qui ci saranno grossi problemi”.

Ha chiuso i battenti anche la Vinaholz, una delle aziende di falegnameria più grosse della Val Gardena. “Noi abbiamo chiuso il 10 febbraio. Siamo contenti di aver preso quella decisione anche e soprattutto per la salute dei nostri collaboratori. Anche loro hanno capito la situazione e devo dire che hanno accettato tutti con sollievo. Per ora abbiamo mandato in ferie tutti i nostri 20 operai, - ci dice Peter Vinatzer, uno dei titolati, - ma anche noi non sappiamo come comportarci perché non ci sono ancora direttive chiare. Possiamo chiedere la cassa integrazione? Li mandiamo tutti a casa per un mese di ferie non pagate? Come facciamo a pagare gli stipendi se l’azienda non lavora? Inoltre abbiamo anche molti crediti da parte soprattutto di alberghi che hanno fatto grossi lavori e grossi investimenti, e si sono trovati a dover chiudere un mese e mezzo prima e adesso non hanno liquidità. Siamo fermi anche perché sono fermi i nostro fornitori, che sono soprattutto del Veneto e della Lombardia. Adesso abbiamo un sacco di lavori in sospeso e non sappiamo quando riusciremo a portarli a termine. Se si ripartisse all’inizio di aprile, ma io ne dubito, si potrebbe rimediare al mese di stop. Se la situazione persisterà, ci saranno grossi danni e grossi problemi per l’economia locale. In estate so che fioccano già le disdette. Speriamo nella prossima stagione invernale”.

Problemi enormi anche per i negozi di abbigliamento di tutta la valle. “In negozio sono rimasti invenduti molti capi di abbigliamento che avevamo ordinato l’anno scorso - dice Domenik Canins, contitolare di Sport Lagazoi a San Cassiano, in Val Badia, che vende sia abbigliamento e articoli sportivi che abbigliamento di moda – Il danno ancora non è quantificabile. Adesso stanno arrivando gli ordini per la stagione estiva, merce che chissà se riusciremo a vendere. Il negozio è stato chiuso insieme a tutti gli altri, quando è arrivata l’ordinanza. Quanto ai dipendenti, è stata anticipata la chiusura dei contratti stagionali, gli altri hanno preso ferie. Siamo tutti a casa, possiamo lavorare alla contabilità e alle pratiche burocratiche dal computer. Prevedo che la stagione estiva sarà complicata - guarda avanti Canins - Anche se da noi tutto finisse entro breve, ci sono altri Paesi dove purtroppo la crisi dovuta al virus è arrivata dopo e finirà molto dopo. I nostri clienti estivi sono soprattutto americani e orientali. Già cominciano ad arrivare disdette negli alberghi. Per noi la stagione inizierebbe all’inizio di luglio, con la Maratona delle Dolomiti, ma è ancora tutto in forse. Tutto sommato, noi abbiamo avuto la fortuna di lavorare bene nella stagione invernale. È tutto ancora più problematico in zone come Merano o il Garda, dove la stagione dovrebbe iniziare adesso. Bisogna essere positivi. Pensare che tutto questo finirà. Speriamo prima che dopo...”

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