Braies non vuol morire di turismo: «Basta code, solo mezzi pubblici» 

Il progetto. Tre imprenditori hanno presentato a residenti e Provincia un piano per regolare gli afflussi alla valle Si punta su centro visitatori, una stazione ferroviaria e bus a idrogeno con carburante prodotto da una centrale elettrica



Braies. “Basta con il turismo mordi e fuggi che punta al selfie sui set televisivi: è tempo di vivere la natura e il paesaggio in maniera rispettosa e sostenibile e di pensare a un turismo che apporti benessere alla gente del posto”. Questa, in sintesi, la visione del progetto concepito da tre imprenditori di Braies e presentato alla cittadinanza (250 i presenti) lunedì scorso nella Casa delle associazioni a Braies, in occasione di una serata informativa organizzata dal Comune. Alla serata, tra i vari ospiti, c’erano anche il presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher e il suo vice Daniel Alfreider.

Visitatori in coda. La questione è nota: i social e la serie televisiva “Un passo dal cielo” hanno fatto sì che il laghetto di Braies si trasformasse, nel giro di pochi anni, da oasi per amanti della tranquillità in caotico punto di ritrovo di turisti mordi e fuggi. A fronte di 650 abitanti, a Braies ci sono giornate in cui arrivano 15.000 turisti-lampo. E se in un anno sono 1,6 milioni le persone che trascorrono un paio d’ore in valle, i pernottamenti sono appena 140 mila. Il sindaco Friedrich Mittermair spiega che “in certi giorni sembra di assistere all’assalto alla diligenza nel Far West. I turisti arrivano a sciami, si aggirano per la valle qualche ora e poi tornano a casa dopo aver generato rifiuti, code e gas di scarico. Il blocco del traffico e gli ingressi contingentati sono una soluzione tampone: noi abbiamo bisogno di un progetto che affronti in maniera definitiva il futuro della nostra valle”. Ed ecco la proposta di Mirko Steiner, Alexander Trenker e Bruno Heiss.

Braies e il patrimonio Unesco. “Noi abitanti di Braies – ha detto Steiner - dobbiamo riprenderci la qualità di vita che avevamo una volta. È necessario contingentare e canalizzare il flusso dei visitatori. Questo permetterà agli ospiti stessi di vivere meglio la nostra valle e forse li indurrà a trascorrere qui più giorni, o magari qualche settimana, invece che qualche ora. E poi dobbiamo pensare a una mobilità interna moderna, non inquinante, che consenta agli ospiti di arrivare e di muoversi all’interno della nostra valle con i mezzi pubblici”.

Centro visite con museo. Il progetto prevede diverse infrastrutture come un centro visitatori all’ingresso della valle dotato di parcheggio, una zona ricreativa sulle rive del rio di Braies e una stazione ferroviaria che permetterà di raggiungere la vallata con i treni della linea della Pusteria. Da lì in poi ci si muoverà all’interno della valle solo a bordo di bus a idrogeno, e il “carburante” dei mezzi sarà prodotto in loco grazie a una propria centrale elettrica. Il centro visite sarà allestito come una struttura museale, destinata a far conoscere il patrimonio naturale delle Dolomiti e della valle di Braies.

La nuova struttura, progettata dagli architetti brunicensi Gerhard Mahlknecht e Marco Micheli, si inserisce in maniera armoniosa nel paesaggio. Il progetto prevede anche la riqualificazione estetica e organizzativa degli accessi al lago di Braies e a Prato Piazza.

Il pubblico interesse Kompatscher ha elogiato l’iniziativa: “L’obiettivo è chiaro – ha detto - sviluppare un progetto che sia appoggiato dalla popolazione di Braies e in grado di liberarla dal traffico”. Comune e Provincia dovrebbero quindi vigilare affinché in primo piano ci sia innanzitutto l’interesse della collettività. Per quanto concerne un’eventuale nuova stazione, “è necessaria un’intesa con le Ferrovie dello Stato”.

A sua volta, Alfreider ha riferito che il concetto generale “è fattibile e compatibile con gli attuali collegamenti. Siamo in trattativa con Roma per trovare quanto prima una soluzione al problema di Braies”.

Masterplan e cronoprogramma. Mittermair ha annunciato di portare il progetto al vaglio del consiglio comunale e di concordare con tutte le parti in causa i prossimi passi: “Invito la popolazione a esprimere pareri e idee in merito. Non si può più andare avanti anno per anno con blocchi del traffico e provvedimenti-tampone, ci vuole una soluzione globale e definitiva. Adesso lavoreremo in questa direzione e contiamo, ancora entro il 2020, di elaborare il Masterplan dove si definiranno le varie fasi del progetto e il cronoprogramma dei lavori”.













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