Di legno e fatto a mano, il cappello cerca finanziatori
L’idea di due artigiani. A Selva Christian Plancker e Michael Senoner hanno realizzato Kapl Ora contano di produrlo in serie grazie ad una campagna di crowdfunding sostenuta dall’Apa
Selva gardena. Lo scultore Christian Plancker e il piastrellista Michael Senoner vogliono portare sul mercato una novità decisamente particolare: un cappellino in legno leggero e flessibile. L’obiettivo è realizzare la prima serie di questo prodotto grazie ad una campagna di crowdfunding, una raccolta di fondi attivata sul sito www.crowdfunding-suedtirol.it a sua volta promossa e sostenuta da lvh.apa. Al momento (l’aggiornamento è di ieri) la somma versata da 53 sostenitori supera i 6.300 euro.
L’idea del cappellino, battezzato Kapl, è nata tre anni fa, quando lo scultore in legno di Selva Christian Plancker (alla guida di una piccola azienda) ha realizzato appunto una scultura a forma di copricapo. “Da allora ho pensato di creare un cappellino in legno – spiega l’artigiano - Ho testato alcune varianti e una serie di dettagli tecnici innovativi. Durante il lavoro di sviluppo, ho coinvolto nel progetto Michael Senoner, piastrellista di Santa Cristina. Insieme abbiamo svolto una serie di test e prodotto diverse tipologie di modello. Il risultato è Kapl, con cui ora speriamo di ottenere successo”.
Kapl è fatto a mano in legno e cuoio. La parte superiore, quella visibile, è realizzata in legno di noce e ciliegio. Il materiale è lavorato con il laser al fine di ottenere la forma di un cappellino e definire il caratteristico motivo a rombo. La parte interna è in cuoio artificiale, utile per garantire il comfort di chi indossa Kapl, che è disponibile in quattro tonalità: chiara (legno di ciliegio), scura (legno di noce), misto chiara (la parte anteriore è chiara, mentre la parte posteriore è scura) e misto scura (la parte anteriore è scura, mentre la parte posteriore è chiara). “La visiera - informa ancora la pagina dedicata nel sito openinnovation-suedtirol.it - è disponibile in forma piatta o leggermente piegata”.
Ora i due artigiani della Val Gardena cercano i fondi per portare a termine la prima produzione in serie: “Con la campagna di crowdfunding puntiamo a coprire le spese per il materiale e i costi del nostro lavoro, così come una parte dei costi sostenuti per l’acquisto del laser – ha concluso Plancker - Questa tecnologia consente di svolgere lavori professionali e riduce i tempi d’attesa per i clienti. Siamo orgogliosi della nostra invenzione e naturalmente speriamo di poter contare su numerosi sostenitori”. A questi, chiaramente, spettano dei vantaggi, elencati ancora in openinnovation-suedtirol.it: oltre a essere i primi a indossare Kapl, effettuando l’ordine durante la campagna di crowdfunding risparmieranno del denaro, “in quanto solo adesso si può ricevere Kapl a un prezzo vantaggioso”. Inoltre, con il loro contributo potranno “sostenere una piccola azienda artigiana nella realizzazione di un importante obiettivo”. Ancora, per il singolo sostenitore sono previste delle “ricompense”: “un Kapl a tua scelta - si legge ancora nel sito - Un aperitivo presso la nostra officina, un pomeriggio esperienziale dove realizzerai il tuo Kapl assieme a noi, un Kapl personalizzato con il tuo logo, pensato per i tuoi clienti o ospiti”. E se non basta, “abbiamo un altro gadget, un portafoglio nello stile di Kapl”.