Dolomiti e Ande peruviane si sfidano anche ai fornelli 

La cena a 4 mani. All’AlpiNN Norbert Niederkofler ospita il collega Virgilio Martínez Véliz Il sudamericano punta anche sulla ricerca di ingredienti spesso sconosciuti a molti colleghi


Jimmy Milanese


Brunico. Ormai sono appuntamenti sempre più ricorrenti in Alto Adige, gli incontri tra chef di fama internazionale che per un selezionato pubblico, spesso in location mozzafiato, arrivano in provincia per confrontarsi in quelle che vengono definite «Cene a 4 mani». Insomma, un poco come se due grandi calciatori “rivali” si ritrovassero per una partitella amichevole di fronte a un ristretto gruppo di amici. E in questo caso, l’11 e il 12 gennaio prossimi, questa partitella vedrà di fronte i Ronaldo e Messi della gastronomia mondiale. Un incontro che Norbert Niederkofler - chef 3 Stelle Michelin - giocherà in casa, presso l´AlpiNN Food Space & Restaurant ai 2275 metri di Plan de Corones, ospitando lo chef stellato peruviano Virgilio Martínez Véliz: da ormai un decennio al Top del ranking mondiale e tra i migliori cuochi sudamericani. Chef Martinez, al pari del collega Niederkofler, ha letteralmente rivoluzionato la cucina peruviana nel suo «Central Restaurant» di Lima, introducendo, anzi, reintroducendo sulla tavola dei suoi cittadini e moltissimi turisti che accoglie, quegli ingredienti della tradizione indigena che pian piano si erano persi, e che ora lo chef rielabora in chiave moderna. Tra gli ingredienti utilizzati da Martínez ci sono le famose patate delle Ande, capaci di crescere ad altitudini superiori ai 5000 metri. Ma la sua ricerca quasi maniacale si avvale anche di una serie di collaboratori che ciclicamente ridanno vita a ingredienti ormai del tutto sconosciuti che Martínez include nei suoi menù. E sull’altopiano di Plan de Corones, la giovane star peruviana incontrerà uno dei maestri della cucina europea. Quel Norbert Niederkofler che dopo una lunga esperienza all’estero nei più importanti ristoranti in Germania e Stati Uniti, nel 1994 è tornato in Alto Adige per portare il suo ristorante St. Hubertus di San Cassiano fino alla vetta delle 3 Stelle Michelin, anche grazie alla geniale invenzione di «Cook The Mountain», ovvero quello splendido connubio tra tradizione, sapori antichi e moderne tecniche di cottura in salsa altoatesina. Insomma, un incontro tra le Dolomiti nostrane e le Ande peruviane tra due chef stellati che a longitudini diverse hanno contribuito come nessuno a risarcire gli antichi sapori e gusti della tradizione gastronomica di montagna, dopo decenni nei quali la cucina mondiale ha sperimentato ogni forma di complessità nel gusto e nella estetica.













Altre notizie

Attualità