Eliski vietato sulle Dolomiti ma in val Pusteria è un business
Ci sono lodge di Brunico e dintorni che lo propongono sui siti con partenza dall’eliporto White Deer Arrabbiati gli ambientalisti. Dissinger: «Dannoso per ambiente e animali: servono controlli rigorosi»
BRUNICO. «Le più belle discese delle Dolomiti a portata di volo. Dopo colazione, direttamente dall’eliporto del White Deer, in pochi minuti, con un magnifico volo tra i paesaggi più incantevoli al mondo, si atterra nel cuore dei paradisi sciistici delle Dolomiti. È un privilegio esclusivo. Un eliski safari unico, dedicato solo ai nostri ospiti»: è il messaggio pubblicitario lanciato sul sito del San Lorenzo Mountain Lodge. Ma c'è un particolare che bisogna tenere in considerazione: l'eliski in provincia di Bolzano è vietato.
Arrabbiati, comprensibilmente, gli ambientalisti come si evince dalle parole del presidente del Dachverband, la Federazione dei protezionisti altoatesini, Klauspeter Dissinger. «Siamo contrari non solamente perché c'è la legge provinciale che lo vieta ma perché qui in Alto Adige ci sono fin troppi impianti che consentono di salire in quota. L’eliski è dannoso sia per l'ambiente che per gli stessi animali che si spaventano al passaggio di qualsiasi elicottero. La legge altoatesina è chiara nel vietare questo sistema di trasporto in quota di sciatori e noi restiamo nella posizione critica nei confronti di qualsiasi idea che proponga l'utilizzo dell'eliski. Servono, ovviamente, controlli più severi e sanzioni pesanti se necessario per disincentivare questa pratica».
La pratica dell’eliski (ovvero il trasporto in elicottero sui pendii per il fuoripista) è stata definitivamente bandita, almeno sul territorio della provincia di Bolzano. Con un’ordinanza, che risale al 2007, il consiglio provinciale di Bolzano ha infatti decretato il divieto per l’eliski su tutto il territorio di sua competenza.
In più, ha stabilito pesanti sanzioni amministrative – da mille a 6000 euro – per i trasgressori. L’eliski è una pratica molto discussa per le sue conseguenze sull’ambiente. La presenza di elicotteri a scopo di turismo sciistico in aree naturali è sempre stata fortemente contestata.
Prima di tutto perché la presenza di elicotteri in zone frequentate dagli alpinisti potrebbe innescare distacchi di neve non previsti. In secondo luogo perché l’inquinamento acustico prodotto dai velivoli spaventa gli animali e li costringe a spostarsi in altre aree. Infine perché gli amanti della montagna e della tranquillità non vedono affatto bene che le vette paradisiache delle Alpi diventino trafficate quanto il cielo di Los Angeles. La giunta provinciale ha proposto un emendamento che prevede anche il divieto di decollo, atterraggio e sorvolo di aerei a quote inferiori a 500 metri dal suolo nell’ambito dei parchi naturali e biotopi. Stesso divieto in altre zone al di sopra dei 1.600 metri. Resta da capire, adesso, se in Pusteria saranno effettuati o meno controlli rigorosi.
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