Gardena, turisti a lezione di ladino
Ci sono insegnanti, professionisti e pensionati affascinati dalla scuola trilingue
SELVA GARDENA. Prima lezione di ladino per i turisti in questo periodo in vacanza in val Gardena: tra gli interssati a saperne di più sulla cultura locale professionisti, pensionati ma anche docenti di altre regioni. L’obiettivo di fondo dei partecipanti è quello di conoscere meglio la lingua, in particolare quella usata tra Selva e Ortisei. Che non è propriamente uguale a quella che si parla in val Badia o in val di Fassa.
Ma si tratta solo del primo appuntamento in calendario. Seguiranno, infatti, una serie di incontri fino al 27 agosto, ogni lunedì alle 17 all’ Istitut Ladin Micurà de Rü di Selva Gardena.
Il corso è aperto a turisti interessati a prendere più confidenza con questa realtà socio-linguistica davvero unica nel suo genere in ambito nazionale. Si offre così la possibilità di avere un contatto diretto con il ladino. Questa iniziativa è stata organizzata la prima volta nell’estate del 2011, per poi ripetersi tutti gli anni fino ad oggi, riscontrando un gradimento crescente.
Al primo incontro erano presenti persone di diversa età e professione: una ragazza, un’insegnante, un architetto, una signora in pensione. Tutti interessati a scoprire qualcosa in più sulla lingua del posto. Sono state fatte diverse domande sul sistema scolastico trilingue e in molti casi si sono notate somiglianze con parole di diversi dialetti italiani.
La lezione è iniziata facendo un breve accenno storico e geografico. Si è poi passati a fare alcuni esempi in ladino. Sono state proposte soprattutto frasi che si usano per salutarsi e presentarsi. Al primo incontro erano presenti persone di madrelingua italiana, ma molto spesso il corso viene frequentato anche da persone di madrelingua tedesca. In questi casi la relatrice Karin Comploj tiene il corso in due lingue, cercando di coinvolgere tutti. Per Comploj «c’è un vivo interesse e alcuni ospiti partecipano anche a diversi incontri perché spinti dalla curiosità nei confronti di questa lingua che sembra decisa a sopravvivere anche ai cambiamenti».
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