Il futuro del turismo,  la Gardena contro Pinzger 

La polemica. Associazioni turistiche e Hgv della valle contestano il presidente degli albergatori «Prima di parlare di limitazioni dei posti letto serve un piano per la mobilità sui passi dolomitici»


Ezio Danieli


Ortisei. Presa di posizione polemica del settore turistico gardenese che ha risposto al presidente dell’Hgv Manfred Pinzger. In merito alla designazione di nuove aree turistiche.

Il presidente Pinzger ha espresso il parere dell’Associazione Albergatori dell’Alto Adige; i rappresentanti del turismo della Val Gardena sostengono che «una decisione che determini il limite massimo dei numeri di posti letto, riservati ai turisti, dovrebbe essere presa dopo aver definito un concetto di mobilità e accessibilità che valga per tutto l'Alto Adige. In Val Gardena da oltre 30 anni sono stati presi impegni e fatti investimenti per limitare il traffico nella valle. Un adeguato sistema di impianti di risalita e di autobus, in gran parte finanziato dalle Associazioni Turistiche e dai loro membri (diversi milioni di euro investiti negli anni), ha portato a una notevole diminuzione del traffico nella valle. Il risultato è frutto anche di un forte lavoro di educazione e sensibilizzazione nei confronti del turista che è stato indotto a parcheggiare l'auto privata in hotel e a utilizzare, durante tutta la sua permanenza, i mezzi pubblici».

Traffico da fuori.

I rappresentanti del turismo gardenese cosi continuano nella loro nota: «L’attenzione va invece rivolta verso un altro grande problema. Da diversi anni, infatti, il crescente volume di traffico è generato da ospiti che alloggiano fuori dalla valle e si recano ogni giorno in Val Gardena per utilizzare le infrastrutture locali, portando, come conseguenza, lunghe code e ingorghi sulle strade della valle. La definizione di nuove zone turistiche ha senso solo se le infrastrutture siano presenti in quelle aree o nelle immediate vicinanze. Infine, vogliamo sottolineare che resta di fondamentale importanza per la Val Gardena una regolamentazione delle strade dei Passi Dolomitici, che i membri della Val Gardena ormai richiedono da vent'anni». La nota è firmata dai presidenti delle Associazioni Turistiche di Ortisei Ambros Hofer, di Santa Cristina Ezio Prinoth e di Selva Christoph Vinatzer. La nota porta la firma anche dei presidenti dell’Hgv gardenese per tutta la valle, di Michael Platzgummes per Selva, di Hannes Senoner per Santa Cristina e di Daniel Stuflesser per Ortisei.

Così Pinzger.

C’è da ricordare che il presidente provinciale dell’Hgv Manfred Pinzger aveva detto di condividere, sia pure con qualche distinguo, la decisione della giunta provinciale di frenare le zone turistiche. «Siamo d’accordo che in alcune zone siamo arrivati al tetto massimo di espansione turistica. Penso a Scena, Tirolo, la Val Gardena e l’alta Val Badia. Poi c’è un altro lato cui guardare. In alcune valli laterali se un imprenditore intende investire costruendo una nuova struttura, garantendo turismo e posti di lavoro, allora bisogna ancora lasciare questa opportunità. La nostra offerta è all’altezza. Basta crescere nel verde, bisogna investire sulla qualità e aumentare il tasso di occupazione delle camere. Oggi abbiamo una permanenza media di 4,3 notti per persona e strutture occupate in media 180 giorni all’anno».

In Gardena sono contrari alla presa di posizione che sta destando una serie di altre reazioni non proprio in sintonia con il presidente provinciale degli albergatori.













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