Lago di Dobbiaco, terminata la pulizia avviata nel 2010
Al Lago di Dobbiaco, con la supervisione del Laboratorio biologico, è stata portata a temine la pulizia con asporto di sedimenti avviata nel 2010
BOLZANO. Il Lago di Dobbiaco è uno specchio d'acqua relativamente piccolo e si trova nell'omonimo paese a 1.259 metri di altitudine, all'entrata della Val di Landro in Alta Val Pusteria, nel parco naturale Fanes-Senes-Braies.
Suo immissario ed emissario è il fiume Rienza. In parte il lago è anche il luogo dove nidificano rari uccelli acquatici. Il Lago di Dobbiaco però, è caratterizzato da un'elevata tendenza al deposito.
«Questo è dovuto, da un lato, dall'apporto di materiali ghiaiosi dal fiume, e, dall'altro, a causa della intensiva crescita di piante acquatiche che, una volta morte, vanno a formare uno strato di sedimenti ricco di nutrienti in costante aumento» spiega Alberta Stenico, direttrice del Laboratorio biologico dell'Agenzia provinciale per l'ambiente.
Per ovviare a questa situazione dalla primavera 2010 sono stati condotti interventi di asporto del materiale fangoso, che sono stati portati a termine nell'autunno 2017 con campagne primaverili e autunnali della durata dalle 4 alle 7 settimane. Le operazioni sono state condotte avvalendosi di una speciale imbarcazione chiamata pitHog a cura del Laboratorio biologico in collaborazione con l'Ufficio parchi naturali della Ripartizione natura e paesaggio, l'Ispettorato forestale di Monguelfo e il Comune di Dobbiaco.
Per lo stoccaggio intermedio di sedimenti e la loro disidratazione è stato realizzato un piccolo invaso da dove vengono quindi prelevati per ulteriori utilizzi. Asportando i sedimenti, la superficie lacustre libera del Lago di Dobbiaco favorisce la biodiversità e consente i vari impieghi.
«Contemporaneamente al processo di asporto di sedimenti dal lago - spiega Stenico - si procede anche all'estrazione di sostanze nutrienti presenti in eccesso al fine di contrastare il fenomeno di eutrofizzazione».