Covid

Le case di riposo alle prese con gli operatori «no vax» 

Da marzo non ci sono più positivi Covid nel centro residenziale di cura Media Pusteria ma 10-15 dipendenti rifiutano di vaccinarsi e condizionano la programmazione dei servizi


Fausto Da Deppo


BRUNICO. L’emergenza Covid è alle spalle alla casa di riposo – centro residenziale di cura Media Pusteria a Brunico. Da inizio marzo non si registrano casi positivi fra assistiti e personale e anche le visite dei familiari sono riprese, ma a questo punto, spiega il direttore Werner Müller, “a tenerci più occupati sono le conseguenze dell’obbligo di vaccinazione per i dipendenti. Sui 300 operatori totali distribuiti fra la sede di Brunico, quella a Valdaora e il reparto che gestiamo all’ospedale di Brunico, la percentuali dei vaccinati raggiunge il 78-80% e quelli che ancora si rifiutano di vaccinarsi non sono più di 10-15, ma di fatto condizionano il nostro lavoro. Chi, fra il personale, rifiuta il vaccino viene sospeso dal lavoro o si dimette e, in questo caso, verrebbero a mancarci operatori fondamentali per garantire tutti i servizi. Per cautela, per non rischiare appunto di trovarci senza personale anche per prestazioni fondamentali, abbiano sospeso la copertura dei posti letto temporanei dovendo concentrarci sull’assistenza agli ospiti fissi”.

Ospiti che sono 210: 145 sono accolti nella sede principale del centro residenziale in via Goethe, 25 sempre a Brunico sono assistiti nel reparto ospedaliero e 40 sono a Valdaora. Ospiti che finalmente sono fuori dall’incubo Covid (la percentuale dei vaccinati è fra il 92 e il 95%) e che ricevono visite regolari di familiari e conoscenti.

“Le visite sono state sbloccate da tempo – conferma Müller – Ovviamente vengono programmate e sono possibili solamente su appuntamento: 3 volte a settimana per tre persone per ciascun nostro assistito, in orari diversi da reparto a reparto ma comunque ampi. E i visitatori sono molti, 40-50 al giorno. Per entrare nelle strutture non è richiesta la vaccinazione, ma devono essere rispettate le condizioni di sicurezza base: temperatura normale, uso della mascherina, igienizzazione delle mani”.

“A visitatori e ospiti – continua il direttore – è già consentito muoversi fra i piani e i locali e sono ripresi anche programmi e attività di animazione per gli assistiti. Insomma, restano pochi passi da compiere verso la normalizzazione di visite e attività interne”.

Una situazione completamente diversa, in positivo, rispetto a quella fotografata nell’aprile dell’anno scorso dall’allarme Covid che aveva investito anche la casa di riposo di Brunico. In pochi giorni a ridosso della Pasqua, i positivi fra gli assistiti erano passati da 2 a 29 ed era rapidamente peggiorato anche il bollettino relativo agli operatori al lavoro nella struttura, diventati 22. C’erano stati anche dei decessi causati dal virus, ma adesso l’emergenza è alle spalle. Resta da vedere cosa accadrà con i membri del personale che non sono intenzionati a vaccinarsi: “Abbiamo organizzato incontri con virologi per offrire ai nostri dipendenti tutte le informazioni necessarie sui vaccini – conclude Müller – Aspettiamo di capire motivazioni e decisioni”.













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