Misure contro le piene della Rienza

Val pusteria. È’ stato presentato nei giorni scorsi il nuovo piano di gestione dell’area fluviale della Rienza. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto finanziato dal Fondo europeo per lo...



Val pusteria. È’ stato presentato nei giorni scorsi il nuovo piano di gestione dell’area fluviale della Rienza. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto finanziato dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) RienzAct, avviato due anni fa dall’Ufficio sistemazione bacini montani est e ha come obiettivo quello di proteggere dalle piene la zona attraversata dalla Rienza e di incentivare uno sviluppo sostenibile di tutta l’area. Per la prima volta, durante il 3° Forum sull’area fluviale RienzAct, sono stati quantificati i danni idrici dovuti alle piene: nel caso di un evento particolarmente grave, i danni ammonterebbero a oltre 92,2 milioni di euro, la maggior parte dei quali concentrati nelle località più popolate di Brunico (20,5 milioni di euro) Villabassa (17,2 milioni di euro), Chienes (16 milioni di euro), San Lorenzo di Sebato (13,5 milioni di euro) e Monguelfo (11,2 milioni di euro).

Il catalogo di interventi previsto dal piano di gestione, sviluppato dallo studio di ingegneria Mountain-eering di Bolzano comprende 47 misure. Tra le più importanti spiccano l’ampliamento del letto del fiume, l’innalzamento delle pareti degli argini in alcuni tratti, l’adattamento o l’eliminazione di opere (ad esempio ponti bassi) che potrebbero diventare strozzature in caso di piene e la sostituzione della vecchia centrale idroelettrica di Villabassa.

È inoltre prevista la fusione delle numerose piccole centrali idroelettriche di Brunico per garantire una gestione idrica ottimizzata e un migliore coordinamento in caso di piene. Importante anche la rivitalizzazione di boschi ripariali, biotopi e zone umide, che assumono anche un’importante funzione-tampone durante le piene assorbendo l’acqua, immagazzinandola e rilasciandola in seguito. Lungo tutto il percorso si dovrebbero stabilire e prevedere sufficienti aree di ritenzione, che in caso di necessità potrebbero essere allagate per deviare l’acqua in eccesso delle piene.

È stato anche presentato uno studio di fattibilità per l’utilizzo di una galleria esistente a Villabassa come bypass in caso di piene e si prevedono interventi in grado di rendere il fiume più accessibile alle persone con percorsi pedonali e aree ricreative. E.D.













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