«Molti scendono con gli sci in quella zona» 

La guida alpina Ingo Irsara: «La variante di Corvara è meno frequentata ma comunque battuta»



CORVARA. "Andreas per scendere a valle ha scelto una variante insolita che pratichiamo poco. È stato lui a provocare la slavina che poi lo ha travolto”. Lo sostiene Ingo Irsara, presidente delle Guide alpine della Badia, che evidenzia come "le tracce trovate sulla neve erano solo le sue. Anche se è difficile dire che tragitto possa aver scelto per scendere. Era da solo, come sappiamo. Più sotto avrebbe potuto decidere quale variante prendere: dalla parte di Corvara o dal versante di Colfosco. È una zona ftrequentata in inverno e il fatto di aver affrontato da solo il percorso deve fare riflettere: le condizioni della neve, anche per l’aumento delle temperature, non consigliavano di affrontare un’escursione simile”.

Tutto si è verificato a monte della seggiovia Vallon, raggiungibile con la cabinovia Boè. Dalla seggiovia più elevata di solito di scende lungo la pista e si entra a destra nella conca. Si procede alle pendici delle pareti orientali del Sella, sotto al rifugio Franz Kostner, fino a raggiungere il bacino della Gran Valacia. Si avanza per 120 metri attraverso la Rissa di Pigolerz, tra le pareti rocciose, raggiungendo l’altopiano superiore. Da là si scorge già, sul lato sinistro, la cima del Piz Boè. Si continua lungo la dorsale relativamente pianeggiante scendendo fino all’ampio pendio orientale, quindi si procede in obliquo a sinistra, dietro una breve erta, in direzione del dorso sudorientale. La cima non è lontana, anche se occorre ancora superare un ultimo tratto in forte pendenza. Dal pilone si scende fino a una stanga: da qui è consigliato procedere a piedi in diagonale, sulla destra, raggiungendo una forcella dove si vede un segnavia. Si scende ancora, con molta cautela, lungo il ripido pendio, fino a una spalla, e poi lungo il canalone. "Un percorso classico - continua Irsara - che va affrontato con la necessaria preparazione. Che Andrea sicuramente aveva. Il giovane è stato tradito dalla valanga che lui stesso ha provocato. La neve attualmente è molto abbondante in quota. Il caldo degli ultimi giorni ha complicato decisamente la situazione. Non avrebbe dovuto essere da solo su quel tracciato che è frequentato dagli scialpinisti tanto da essere quasi un classico, ma che diventa infido con questa neve, in particolare sulla variante scelta dal giovane per scendere a valle”. (e.d.)













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