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Rimane l’allerta arancione. «Rischio frane fino a martedì»

Allagamenti in appartamenti, cantine e garage. Fiumi in piena e una nuova perturbazione nel weekend. Gallmetzer (Protezione civile): «Rimanere lontani da sottopassaggi e acque correnti». Oggi alle 12 una nuova valutazione


Aliosha Bona


BOLZANO. Le precipitazioni proseguiranno per tutta la mattinata di oggi, per poi lasciare qualche ora di tregua fino all’ultima perturbazione tra la notte di domani e domenica. «Nel weekend si svilupperà un peggioramento su tutto l’Alto Adige. Anche se la pioggia cadrà con meno intensità, andrà a martoriare un terreno già umido. E quindi il rischio di frane, caduta di massi e alluvioni sarà alto fino a martedì», sottolinea Willigis Gallmetzer, direttore del Centro funzionale provinciale, al termine della riunione di valutazione della Protezione civile. È stata prolungata l’allerta arancione – il terzo livello, solo il rosso è più grave - in vigore (almeno) per tutta la giornata odierna. Oggi a mezzogiorno è prevista un’ulteriore valutazione. Ieri i Vigili del fuoco sono intervenuti soprattutto in serata per allagamenti a cantine, garage e in qualche appartamento.
L’acqua ha raggiunto in grandi quantità anche la galleria del Virgolo, provocando diversi disagi al traffico. Il peggio è stato contenuto, ma nelle prossime ore gli effetti della pioggia potrebbero creare altri danni dopo quelli d’inizio settimana. Monitorati con attenzione i corsi d’acqua: «La portata di fiumi e torrenti, in questo momento, è il doppio rispetto a quattro giorni fa. Le precipitazioni da qui in avanti porteranno dei fenomeni di piena per l’Adige e l’Isarco. Ci aspettiamo anche 100 millimetri d’acqua in alcune zone. Le più a rischio? Val d’Ultimo, Val Passiria e Vipiteno».

Gallmetzer, come viene stabilità un’allerta?
Il servizio meteo della Provincia ci spedisce le previsioni e nel Centro funzionale provinciale valutiamo le criticità causate dalle precipitazioni. I colori del bollettino d’allerta sono stabiliti in base all’effetto che neve e pioggia generano sul territorio e sulla popolazione.

Quali sono i quattro colori?
Il primo è il verde. Significa che non sono previste gravi conseguenze a persone o luoghi. Mentre la differenza tra un’allerta gialla e arancione è la diffusione delle precipitazioni sul territorio. Nel primo caso sono fenomeni prettamente locali. Il colore arancione, che è quello attuale, indica un rischio più alto con fenomeni estesi.

E l’ultimo livello?
Rosso. Al momento non c’è il rischio di raggiungerlo. Perché presuppone inondazioni su gran parte della provincia. L’ultima volta che è scattato questo tipo di allerta era durante la tempesta di Vaia.

La neve, in questi casi, è un buon alleato?
Sì e no. Ha un effetto rilevante perché l’80% della superficie della provincia si trova sopra i 1000 metri. La neve aiuta perché rimane sul posto e non scatena un deflusso superficiale come invece fa la pioggia. Il peso che la neve comporta però può anche essere altamente nocivo. Perché se si depone su un terreno bagnato può alimentare il rischio di frane e cedimenti.

Il limite delle nevicate dove si trova ora?
Attorno ai 1500 metri, ma di notte scenderà fino a 1000 nel weekend.

E i bacini idrici?
In tutta la regione sono circa 120 quelli sopra i 5.000 metri cubi di volume di invaso. Sono importanti. La loro funzione principale è quella di conservare l’acqua per la produzione d’energia. In questa fase il nostro Ufficio idrologico è in stretto contatto con i gestori delle dighe. La diga di Fortezza, per esempio, in questi giorni sta facendo spazio a una grossa quantità di acqua. Così da evitare che i fiumi come l’Isarco vadano in piena facilmente. È un elemento di precauzione fondamentale per evitare lo straripamento di torrenti.

Esiste un concreto rischio di esondazione?
Il Talvera è sotto controllo perché ha dei muri laterali che fungono da protezione, mentre l’Isarco ha una capacità piuttosto alta. Più che a Bolzano, va tenuta sotto controlla la zona di Chiusa, dove le sponde non sono ancora state realizzate. In emergenza verrebbero installati degli elementi mobili che fungono da muro.

Bolzano cosa deve temere?
Il rischio, in città, è più legato agli allagamenti delle strade, di cantine e di garage: stiamo eseguendo circa una quindicina di interventi al giorno. Mentre nelle zone periferiche, Renon o il Colle per esempio, c’è il rischio di caduta massi e di frane anche se la zona è ben tutelata da altissime reti di protezione.

Un consiglio per la popolazione?
Sicuramente rimanere lontani dalle acque correnti e dai sottopassaggi. A causa dell’abbassamento dell’altitudine delle precipitazioni nevose, le persone in viaggio sulle strade della provincia devono premunirsi dell'attrezzatura invernale

Quanti vigili sono impegnati in queste ore sulle strade?
Ovviamente dipende dall’evento. Tutte le centrali sono in fase di preallarme. Ciò vuol dire che se i fiumi sono in piena si apre una procedura dedicata con un monitoraggio dei livelli d’acqua. Questo controllo viene eseguito in vari punti del territorio: Bronzolo, Egna, Salorno e Bressanone. Se il livello dell’acqua sale ulteriormente, allora i vigili controllano gli argini per eventuali danni o scivolamenti.

La procedura d’intervento come funziona?
Attualmente sono stati allertati i vari distretti dei Vigili del fuoco, sono nove in tutto il territorio provinciale. Ricevono un briefing sulle onde di piena con un parere da parte degli esperti idrologici, i quali spiegano quali fenomeni potrebbero verificarsi: smottamenti, valanghe, frane. E in base a quello si organizza preventivamente l’intervento sul posto.

Quanti sono i Vigili del fuoco volontari?
Diciannovemila in tutto l’Alto Adige, con più di 300 stazioni, una media di due per ogni comune.

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