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«Salari più alti, meno elemosine». La marcia di protesta dei sindacati Ago e Gs

Il corteo è partito da via Museo ed è arrivato davanti al palazzo del consiglio provinciale. Nel mirino il mancato rinnovo del contratto



BOLZANO. «Salari più alti, meno elemosine». Con questo slogan i sindacati Ago e Gs sono scesi oggi (12 maggio) in piazza a Bolzano, per una marcia di protesta, partita da via Museo (di fronte al Museo di Archeologia, Ötzi) e arrivata davanti al palazzo del consiglio provinciale. Nel mirino il mancato rinnovo del contratto.

Nel triennio, il valore del contratto è di 300 milioni di euro, di cui 125 dall'avanzo per finanziare una tantum il conguaglio sull'adeguamento all'inflazione. Per il personale assunto nelle scuole si parla di 104 milioni di euro. Per la Provincia, il costo del lavoro annuo aumenta di 50 milioni di euro. Sul tavolo c'è anche l'offerta di cinque anni di tempo per conseguire l'attestato di bilinguismo, proposta che riguarda i lavoratori precettati nella sanità e nelle case di riposo (non quelli assunti con procedure ordinarie o assunti in deroga), che così potrebbero essere incentivati a seguire i corsi di lingua sebbene i loro contratti abbiano una durata breve.

Inoltre la funzione pubblica di Cgil, Cisl, Uil, Asgb e il sindacato degli infermieri Nursing Up chiedono l’immediato adeguamento degli stipendi. «Dai riscontri emersi durante le numerose assemblee sindacali che si stanno tenendo in questi giorni in tutta la provincia – scrivono le cinque organizzazioni in una nota congiunta – Le lavoratrici e i lavoratori condividono le proposte per chiudere definitivamente il periodo contrattuale dal 2019 al 2021 con l'adeguamento degli stipendi all'inflazione di quel triennio».













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