Pandemia

Sanitari non vaccinati, allarme nelle Rsa delle valli

Problema più sentito che in città. E l’Azienda sanitaria amplia la “lista jolly” per non sprecare dosi a fine giornata



BOLZANO. In Alto Adige un operatore sanitario su quattro non si è ancora sottoposto alla vaccinazione anti-Covid. Sono infatti oltre 5.700 i sanitari nelle strutture pubbliche e private ancora non immunizzati. L'Azienda sanitaria in questi giorni li sta invitando a sottoporsi alla vaccinazione e contemporaneamente minaccia le prime sospensioni da metà maggio. In Alto Adige il movimento dei no vax è ben radicato e non solo dopo le polemiche su presunti rischi alla salute di alcuni vaccini anti-Covid. Da sempre l'affluenza al vaccino antiinfluenzale è bassissima e fa discutere anche l'elevato numero di bimbi non vaccinati che vorrebbero andare all'asilo.

Ovviamente non tutto il personale medico e infermieristico che non ha ancora ricevuto il vaccino è da attribuire al movimento no vax. Ci sono infatti anche quelli appena guariti dal coronavirus e quelli che per altri motivi non possono sottoporsi alla vaccinazione. Poi ovviamente ci sono gli 'scettici' ("avanti gli altri, poi vediamo").

Per questo motivo l'Azienda sanitaria in una prima fase interrogherà il personale sanitario sui motivi della scelta, per poi assegnare una data di vaccino. L'ultimo step prevede l'allontanamento da mansioni in contatto con pazienti e infine addirittura la sospensione, come previsto dal decreto Draghi.

Soprattutto nelle Rsa, dove la percentuale del personale non vaccinato è particolarmente elevata, in una terra con l'obbligo di bilinguismo la conseguenza potrebbe essere una significativa carenza di operatori. Il problema è più sentito nelle valli che in città, a Bolzano gli 'obiettori' nelle Rsa sono infatti appena il 10 percento degli operatori.

L'ultimo bollettino settimanale Gimbe promuove invece l'Alto Adige per quanto riguarda la campagna vaccinale. La Provincia di Bolzano si piazza sul podio praticamente in tutte le fasce d'età già interessate. Un dato confortante arriva anche dalle terapie intensive, che nelle scorse settimane - dopo i valori record di inizio anno - si sono letteralmente svuotate: risultano ricoverati solo più sei pazienti. La speranza di Provincia e Azienda sanitaria è quella che numerosi 'scettici' si facciano convincere e accolgano l'invito a farsi vaccinare. Comunque, per non dover buttare le preziose dosi a fine giornata perché troppi non si sono presentati all'appuntamento, per sicurezza sarà ampliata la cosiddetta lista 'jolly' di chi ha dato la disponibilità a farsi vaccinare anche senza preavviso













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