Emergenza

«Sempre più giovani le persone che cercano un letto e un aiuto»

Josef Schwarz è il responsabile del dormitorio gestito dal Comprensorio: «Qui siamo in 21, tra cui 18 volontari. Siamo aperti 270 giorni all’anno e abbiamo accolto utenti di 22 nazioni»


Fabio De Villa


BRESSANONE. La morte per assideramento di Franz Messmer, nei giorni scorsi a Elvas, ha destato indignazione e ha sollevato domande sulla situazione dei senzatetto a Bressanone e in Val d'Isarco.

Il responsabile del dormitorio gestito dalla Comunità Comprensoriale in via Roma, Josef Schwarz, spiega cosa si sta facendo, cosa si potrebbe fare per aiutare chi ha bisogno. «Attualmente assistiamo 8-9 persone che vengono a dormire nella nostra struttura - spiega Schwarz - Abbiamo ancora qualche posto letto libero».

Avete ricevuto tante richieste di aiuto nelle ultime notti con temperature molto basse?
«Sì, abbiamo avuto richieste, ma le persone interessate non si sono presentate, di conseguenza abbiamo tenuto i posti liberi per altre emergenze».

Quanti posti letto sono a disposizione nella struttura semi-residenziale di Bressanone?
«La struttura dispone di 10 posti letto e di un letto di emergenza riservato alle persone di passaggio. Cii sono due camere con quattro letti, una camera con due letti, una cucina e un ufficio, due docce e bagni e due piccoli ripostigli».

Come è la situazione di chi vive in strada o in altri luoghi di emergenza?
«Sono poche le persone a Bressanone che decidono di vivere in strada e c'è molto controllo da parte delle forze dell'ordine in questo ambito. Sono a conoscenza di qualche episodio, alcune persone che preferiscono dormire sulle panchine o in zone appartate attorno alla stazione oppure si rifugiano all'interno di qualche garage del centro lasciato aperto. A Bressanone la situazione è piuttosto tranquilla rispetto ad altre realtà più segnate da condizioni di emergenza».

Da dove arrivano le persone che cercano un posto per dormire?
«Guardando indietro agli ultimi anni, abbiamo ospitato persone da 22 nazioni. I più numerosi arrivano da Marocco e Tunisia. Ci sono persone che arrivano anche dalle valli vicine, ma sono in numero inferiore rispetto alle persone che arrivano da fuori i confini dell'Unione Europea».

Che età hanno queste persone?
«Non è sempre facile dirlo, ma c'è da sottolineare che negli ultimi anni l'età delle persone bisognose che chiedono un posto letto si è mediamente abbassata. L'ospite più giovane che ha pernottato nella nostra struttura aveva 19 anni, l'ospite più anziano che abbiamo assistito aveva 69 anni. In base alle registrazioni, l'età media di chi si rivolge a noi è sui 40 anni».

Quante persone e volontari lavorano nella struttura semi-residenziale notturna per i senzatetto a Bressanone?
«Sono 21, tra cui 18 volontari, che quasi tutti i giorni si prodigano per dare un pasto caldo, lenzuola pulite, compagnia o assistenza a chi ha bisogno. Sono 15 uomini, 3 donne, 2 collaboratori fissi ed un coordinatore. L'impegno di questo gruppo si concretizza in circa mille ore all'anno e garantisce circa 270 giorni di apertura della struttura di accoglienza».













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