agricoltura

Siccità, l’allarme di Coldiretti: «Fino al 40% di foraggio in meno»

Il conto dei danni per l'allevamento. A rischio diverse eccellenze regionali e non solo



TRENTO. Gli effetti del caldo e della siccità hanno causato pesanti danni ai settori dell’agricoltura e dell’allevamento.  Solo una settimana fa, gli agricoltori di Coldiretti avevano lanciato l’allarme sui prati alpini sempre più bradi, con drammatiche ricadute sui pascoli e sull’economia di montagna.

«In Trentino Alto Adige – afferma una nota –  il settore maggiormente colpito dalla siccità degli ultimi mesi è quello zootecnico. I foraggi e le coltivazioni di mais sono sprovviste di impianti di irrigazione».

Il primo taglio non sarà abbondante, e il secondo sicuramente compromesso, prosegue la nota. I danni sono ingenti, con una stima del 30-40% di raccolto compromesso.

«L’emergenza idrica – aggiunge ancora Coldiretti – non risparmia neppure le tipicità del Made in Italy più rare e, trattandosi di piccole produzioni con quantità ridotte, il rischio è che vengano letteralmente cancellate. Con gli alpeggi secchi per la mancanza di erba e di acqua le mucche e le pecore producono meno latte che è alla base dei formaggi “d’alta quota” più apprezzati, ma c’è anche il sole a ustionare le varietà di frutta e verdura più particolari. Il calo del raccolto di cereali antichi impatta, inoltre, anche sulla preparazione di pani e dolci tipici».













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