Economia

Sindacati: la giustizia sociale passa per reddito ed istruzione

I segretari di Sgb/Cisl Califano e Plaickner: «Un ruolo importante lo rivestono anche la sanità e la casa. Bisogna evitare che il cosiddetto “ascensore sociale”resti bloccato»



Bolzano. «Una società "giusta" è tale se sa essere inclusiva e garante dei diritti di tutte e tutti». Lo affermano i segretari generali della Sgb/Cisl, Donatella Califano e Georg Plaickner in occasione della Giornata internazionale della giustizia sociale caduta ieri.

La giustizia sociale è indissolubilmente legata all'equità sociale, ossia al fatto che le risorse e le opportunità siano garantite equamente a tutti, tenendo in debita considerazione le diverse esigenze e necessità. «Il compito di promuovere e garantire una reale equità sociale spetta prioritariamente alla politica. Da sempre, come sindacato, chiediamo ai decisori politici la messa in atto di politiche del reddito pre-distributive e redistributive, anche attraverso il rafforzamento e l'efficientamento del sistema di welfare, di protezione e promozione sociale», ancora il sindacato. Ciò rappresenta il presupposto per la rimozione di quegli ostacoli, particolarmente ostativi per le fasce sociali più vulnerabili, che fanno sì che le disuguaglianze di opportunità si trasformino inevitabilmente in disuguaglianze di risultati.

«In quest'ottica respingiamo e contrastiamo le visioni politiche, particolarmente diffuse in questi tempi e presenti purtroppo anche in alcuni passaggi del recente accordo di coalizione provinciale, che considerano la povertà, l'insuccesso e la marginalizzazione sociale come il risultato di uno scarso impegno dei singoli», proseguono Califano e PlaicknerLa Sgb/Cisl si dice «inoltre fermamente contraria a misure come l'eliminazione o la riduzione della progressività della tassazione: una tassazione equa e progressiva è preliminare rispetto a politiche orientate all'equità sociale».

«L'impegno sindacale per la giustizia sociale - sintetizza la segretaria provinciale Donatella Califano - è per sua natura orientato a riconoscere a tutte e tutti il diritto a un lavoro stabile e sicuro, con retribuzioni adeguate e opportunità di carriera, ad un sistema scolastico inclusivo e garante di successo formativo, al diritto a una sanità pubblica di alta qualità e a una casa a costi accessibili». Contrastare le discriminazioni rappresenta il Dna delle forze sindacali e va sottolineato, in maniera non liturgica, nella giornata internazionale dedicata al tema della giustizia sociale. «Restiamo convinti che la chiave per riuscire a curvare le scelte politiche verso l'obiettivo dell'equità sociale - aggiunge Georg Plaickner, segretario generale aggiunto - passi attraverso la sensibilizzazione e la consapevolezza della collettività, nonché attraverso la partecipazione delle cittadine e dei cittadini al dialogo politico». Consapevolezza e partecipazione risultano centrali nell'attuale contesto sociale dominato da processi di transizione tecnologica, ambientale e digitale. Saper cogliere e prevedere i mutamenti dei sistemi produttivi ed economici, con i possibili rischi sociali, è indispensabile per identificare nuove misure di protezione e di riequilibrio sociale. Un "ascensore sociale" bloccato è quanto di più lontano ci possa essere dall'equità sociale.













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