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Sindaci, stop al terzo mandato Caramaschi: «Non corro più»

Una sentenza della Corte costituzionale fissa a due mandati il limite per i sindaci nei Comuni sopra i 5 mila abitanti


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Se così ha stabilito la Corte costituzionale, non si potrà che adeguarsi. Il mio mandato finisce nel 2025 e se anche il consiglio regionale non dovesse recepire la sentenza, non mi ricandiderei. Il rischio di ricorsi sarebbe troppo alto». Se Renzo Caramaschi, sindaco di Bolzano dal 2016, sognava di correre nel 2025 per il terzo mandato, da ieri sa che questo non sarà più possibile.
Lo stop in Alto Adige riguarderebbe anche altri tre sindaci di Comuni grandi che sono già al secondo mandato: Christian Bianchi (Laives) Roland Griessmair (Brunico), Peter Brunner (Bressanone).

La sentenza della Corte
I giudici della Corte hanno dichiarato illegittimi, in quanto in contrasto con la normativa nazionale, gli articoli 1 e 3 della legge della Regione Sardegna dell’11 aprile 2022, - la sentenza è stata anticipata ieri dalla Tageszeitung - che consentono ai sindaci dei Comuni fino a 3.000 abitanti un numero massimo di quattro mandati consecutivi; ai sindaci dei Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, un numero massimo di tre mandati consecutivi.

È stato accolto il ricorso del presidente del Consiglio di allora (era Mario Draghi) che aveva eccepito come “la disposizione regionale differisca sia dalla disciplina statale vigente al momento della sua entrata in vigore (12 aprile 2022) - articolo 51 Testo unico enti locali e articolo 1, comma 138, della legge 56 del 2014 –in forza della quale i sindaci dei Comuni fino a tremila abitanti potevano svolgere tre mandati consecutivi e i sindaci degli altri Comuni due; sia dalla disciplina statale recata dall’odierno art. 51 Testo unico enti locali (in vigore dal 14 maggio 2022), in forza della quale i sindaci dei Comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti possono svolgere tre mandati consecutivi e i sindaci degli altri Comuni due”.

Le ripercussioni in regione
La sentenza della Corte costituzionale è immediatamente applicabile anche in Trentino Alto Adige? «Immediatamente no», risponde Loretta Zanon, dirigente enti locali della Regione, «dovrebbe essere recepita con una legge. Andranno fatte delle valutazioni politiche. Certo è che anche la normativa locale differisce in parte da quella statale». In Trentino Alto Adige quanti mandati consecutivi sono consentiti ai sindaci? «Tre mandati per tutti. Per cui siamo allineati alla normativa statale per quanto riguarda i Comuni fino a 5 mila abitanti; non lo siamo per tutti gli altri Comuni, per cui il legislatore statale ne prevede solo due», ricorda Loretta Zanon. Volendo si potrebbe anche non recepire la sentenza della Corte? Così la dirigente: «La scelta è politica. Certo, si potrebbe anche non fare nulla. Ma il rischio ricorsi, a questo punto, sarebbe altissimo».

La giunta regionale
L’assessore regionale Lorenzo Ossanna conferma la delicatezza della situazione creata dal pronunciamento della Corte: la giunta regionale ne discuterà la prossima settimana. Serve una decisione in tempi rapidi, per dare la possibilità ai sindaci che non potranno più correre per il terzo mandato - in Trentino sono più che in Alto Adige - di candidarsi per le provinciali del 22 ottobre.

I sindaci
Caramaschi si chiama subito fuori: «Ho preso un impegno con la città e lo porto a termine. Non escludo però, nel 2025, di candidarmi come consigliere comunale». Chi invece, a questo punto, potrebbe scegliere - come per altro anticipato nelle settimane scorse - di correre per la Provincia è il sindaco di Laives Christian Bianchi. «Non c’è ancora nulla di deciso. È tutto molto aperto. Sono contento di quanto, assieme ai colleghi della giunta, siamo riusciti a fare in questi anni a Laives; e la soddisfazione ancora più grande è di essere sostenuto dai cittadini. Il 17 aprile scadono i termini per presentare le offerte per la realizzazione della piazza di cui si parla da 40 anni. È un investimento da 28 milioni, ma non abbiamo acceso neppure un euro di mutuo. Quindi, ammesso che sia ancora possibile fare un terzo mandato, da una parte mi piacerebbe rimanere fino al 2025 e ricandidarmi; dall’altra vorrei - se ci fossero ovviamente le condizioni - correre in autunno per la Provincia, per far valere anche in un’altra sede istituzionale la mia esperienza».

I successori di Caramaschi
Stabilito che, dopo il recente pronunciamento della Corte costituzionale, è oggettivamente difficile - o più realisticamente impossibile - pensare ad un terzo mandato da sindaco per Caramaschi; si aprono fin da subito i giochi per il successore anche se le elezioni comunali si terranno nel 2025. Tra i possibili papabili c’è Stefano Fattor, esponente del Pd e attuale assessore alla mobilità. «L’interesse - ammette - c’è sicuramente, ma ci sono una serie di valutazioni da fare: sia con il mio partito che con la mia famiglia dal momento che quello del sindaco è un impegno totalizzante. Se ne comincerà a parlare semmai dopo le provinciali di quest’autunno, dove io non correrò. Lo ho già detto al segretario Carlo Bettio». Perché non è interessato ad andare in consiglio provinciale e magari entrare in giunta? Fattor: «La mia dimensione è urbana: è in quest’ambito che credo di poter dare il meglio e mettere a disposizione l’esperienza maturata in più settori, anche come consulente di diversi Comuni».













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