L’intervista

Sostenibilità, la transizione nel pubblico e nel privato

Il professor Bonacchi dirige il centro di competenza di unibz «Il Piano Clima 2040 della Provincia è ambizioso, ma per la realtà servono pratiche concrete»



BOLZANO. Ha compiuto il primo anno di vita il Centro di competenza per la sostenibilità economica, ecologica e sociale della Libera Università di Bolzano. Una struttura di ricerca interfacoltà che ha il compito di esaminare gli aspetti economici, ecologici e sociali delle politiche e delle misure volte a promuovere lo sviluppo sostenibile in Alto Adige e di sviluppare approcci e soluzioni innovative per la loro attuazione.Il Centro di competenza si propone di raggruppare e mettere in rete diverse competenze, creare sinergie e stimolare iniziative di raccolta fondi per dare un contributo significativo all'iniziativa della Provincia nel campo della sostenibilità. Massimiliano Bonacchi, direttore del Centro e professore ordinario di Accounting alla Facoltà di Economia, traccia un bilancio di questo primo anno di lavoro e per capire come si svilupperà il suo raggio di azione nel futuro.

Professor Bonacchi perché serve un Centro di competenza? Le varie facoltà di unibz non sono già attive nella ricerca sui vari aspetti della sostenibilità?

Le facoltà, attraverso il loro personale accademico, svolgono autonomamente ricerca in vari ambiti ma l'idea che sta alla base del Centro è di supportare sia le aziende private che il settore pubblico ad andare nella giusta direzione e a mettere in pratica nella maniera più efficace ed efficiente la transizione verso la sostenibilità. Il Piano Clima 2040 della Provincia è molto ambizioso ma poi va calato nella realtà con delle pratiche concrete. Se la meta è la transizione verso i 17 Obiettivi per lo Sviluppo sostenibile, va individuata la strada migliore per arrivarci.

E qui entrate in scena voi del Centro di competenza.

Esatto. La meta a volte è chiara ma il percorso un po' meno. Quindi quello che vogliamo fare e abbiamo fatto da quando abbiamo avviato le attività del Centro è sostenere chi decide di essere sostenibile già da oggi e poi misurare i passi fatti per capire se la direzione è giusta o se c'è bisogno di correggerla.

Per scendere su un piano più concreto, quali progetti avete svolto in questi ultimi 12 mesi?

Abbiamo svolto progetti di ricerca a mio parere molto interessanti. Voglio citare il progetto "Sostenibilità d'impresa: vantaggi competitivi e finanziari", in cui siamo partner di Confidi e della Camera di commercio. Un team di nostri ricercatori sta accompagnando alcune imprese con attività di formazione e di avvicinamento agli standard di sostenibilità grazie ad un'attività di "assessment" e successiva redazione di un piano di sostenibilità personalizzato per singola impresa contenente linee-guida e target. È un bell'esempio - penso - di "trasferimento tecnologico" e di attenzione alle esigenze dell'economia locale.

Avete anche altre collaborazioni?

Si, ad esempio quella recente con la Magnifica Comunità della Val di Fiemme con cui abbiamo firmato una convenzione per progetti di ricerca. Oltre a questo, ci sono attività di formazione - con corsi executive su temi di management, di bilancio e sostenibilità e di "green finance" per il personale della Cassa di Risparmio - ed eventi sia specialistici che aperti al pubblico generale.

Collaborate anche con realtà fuori regione?

Sì, collaboriamo anche con realtà fuori regione, per esempio Manteco, azienda tessile del distretto pratese, per i quali il centro ha offerto la supervisione scientifica nella redazione del bilancio di sostenibilità. Infine, anche in ambito della ricerca accademica il centro è attivo. A tale proposito la scorsa settimana ho avuto la conferma che il centro ha vinto un bando Pnrr sul tema del greenwashing del valore di 300 mila euro.

Nel futuro del Centro di competenza cosa ci sarà?

Ciò che su cui ci concentreremo di più nei prossimi tempi è il miglioramento del sostegno alla politica. Quindi puntiamo a creare momenti di discussione e analisi dei provvedimenti alla luce del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Vogliamo fare la nostra parte nell'introduzione di una cultura della misurazione delle politiche adottate, nel contesto di una programmazione finanziaria sostenibile. Se una cosa funziona, bene; diversamente studiamo insieme alla mano pubblica come affinare gli strumenti di cui si dispone. Allo stesso modo, continueremo a supportare le imprese con progetti ad hoc. Infine ci concentreremo sempre di più sulla partecipazione a bandi di ricerca nazionali - tipo Pnrr o Prin, per intendersi - e internazionali. M.D.













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