il caso

Striscioni anti-lupo in Alto Adige, indagine del commissariato del Governo

Le forze dell’ordine valutano sanzioni per l’esposizione non autorizzata. L’iniziativa è partita dalle proteste di un gruppo ecologista



BOLZANO. Il Commissariato di governo di Bolzano ha avviato approfondimenti per valutare «l'eventuale irrogazione delle sanzioni amministrative» nei confronti dei responsabili dell'esposizione di una ventina di striscioni anti-lupo in diverse località dell'Alto Adige.

L'iniziativa è partita da un'istanza, presentata un mese fa, dall'associazione ecologista Gruppo d'intervento giuridico riguardo, scrive lo stesso gruppo, «l'assurda presenza lungo strade dell'Alto Adige di cartellonistica anti-lupo, posizionata molto probabilmente in assenza di qualsiasi autorizzazione».

Le forze dell'ordine, su incarico del Commissariato di governo, hanno rinvenuto 21 striscioni con slogan contro la presenza del lupo, alcuni posizionati su aree private, altri su aree pubbliche. Il "GrIG" aveva interpellato sull'argomento anche la procura della Repubblica ed i carabinieri. Ora ha ricevuto la risposta del Commissariato di governo da cui risulta, per quanto riguarda eventuali permessi, che la Provincia di Bolzano - Servizio segnaletica stradale, «non ha rilasciato autorizzazioni per l'apposizione dei cartelli, né ha ricevuto istanze in tal senso».

L'iniziativa del "GrIG", spiega lo stesso gruppo, è stata presa «dopo segnalazioni giunte da turisti piuttosto esterrefatti» a causa di alcuni di questi striscioni con messaggi anti-lupo.

Si tratta, commenta il "GrIG", di «messaggi devianti, veicolati da una cartellonistica tanto assurda quanto fomentatrice di odio, slegati dalla realtà di una specie di fondamentale importanza naturalistica - il lupo - presente al massimo con una trentina di esemplari, secondo i dati della Provincia di Bolzano».













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