CONSIGLIO PROVINCIALE

Svp spaccata sulla riforma Idm, opposizioni pronte alla sfiducia

Thomas Widmann vota con l’opposizione, Bessone si astiene e Achammer vuole un chiarimento in maggioranza. Köllensperger: «Una nuova giunta


Sara Martinello


BOLZANO. All'indomani del voto sulla mozione del Team K che rivoluziona Idm, nel palazzo del consiglio provinciale è già in moto la macchina di risoluzione della crisi.

La Svp annuncia di voler approntare una contro mozione. Dall'altra parte, Paul Köllensperger blinda la decisione presa dall'aula l'altro pomeriggio e non esclude la mozione di sfiducia.

Il voto in aula

La mozione del Team K è stata votata per punti. Generale assenso intorno al primo, che impone di «riformare Idm». Le ricadute maggiori sono quelle del secondo punto: il ritorno al vecchio nome di «Alto Adige Marketing» e lo smembramento di fatto della società con l'attribuzione di funzioni a Camera di commercio e Noi Techpark. Qui con 16 voti favorevoli, 15 contrari e 3 astenuti il Team K ha portato a casa un risultato storico.

Köllensperger ringrazia i colleghi «dell'opposizione unita» e affonda la lama: «Nella Svp manca leadership. È tempo di una nuova giunta». Cioè: via la Volkspartei da palazzo Widmann. Il 3 dicembre Arno Kompatscher verificherà le condizioni per un terzo mandato, ma la recente polemica sui Sustainability Days, sua passerella politica, secondo le opposizioni, e kermesse firmata Idm, ha spianato la strada al rottamatore Köllensperger.

Gli astenuti

Il primo astenuto è Sandro Repetto (Pd), che aveva già ottenuto (per il 22 novembre) un'audizione in terza commissione: «Idm non ha una visione di prospettiva, ad esempio sul tetto ai posti letto. Quindi sì a una riforma, ma la ricetta non dovrebbe venire da una mozione». L'audizione è il motivo dell'astensione del forzista Carlo Vettori: «Idm è un carrozzone ed è un bene che a Camera di Commercio e Noi siano date maggiori competenze».

La vera sorpresa è l'astensione di Massimo Bessone, l'assessore leghista. Ha la clemenza della capogruppo Svp: «Si è sbagliato», sospira Magdalena Amhof. Però la presidente dell'aula Rita Mattei (Lega) ha tenuto aperta la votazione piuttosto a lungo, riferiscono dall'opposizione. Bessone si trincera dietro una dichiarazione standard rilasciata a tutte le testate: «Chi critica il mio voto (il gruppo Svp, ndr) provi a guardare in casa propria. È importante, e ne sarò tra i promotori, che in giunta ci si prenda il tempo per analizzare la situazione di Idm».

Lo schiaffo di Widmann

Magdalena Amhof rigetta l'idea della bordata: «Thomas Widmann aveva dichiarato il voto favorevole». Ma il doppio «sì» dell'ex assessore è solo l'ultimo atto della guerra di via Brennero. Lo spartiacque fu lo scorso dicembre, quando la Svp bocciò un emendamento alla legge di bilancio portato da Kompatscher e Schuler. Brigitte Foppa (Verdi) si fa seria: «Prendiamo il gelo sull'edilizia agevolata. Nella maggioranza non vigono più le regole di lealtà, probabilmente nemmeno nei confronti del presidente. Il paradosso è che siamo stati leali e coesi noi, le minoranze».

Artigiani, esercenti e contadini

Nel 2015 Gert Lanz (ex presidente Apa) era nel cda di Eos. Ha votato convintamente contro la mozione di riforma: «Sono a rischio 50 posti di lavoro». Nettamente contrario alla mozione anche Helmut Tauber, mandatario Hgv in consiglio. Il Bauernbund potrebbe assumere su di sé la promozione dei prodotti agricoli oggi di Idm. Quindi per certi versi avrebbero promosso la mozione, gli agricoltori. Escluso l'assessore Arnold Schuler, con il quale Franz Locher, Sepp Noggler e Manfred Vallazza sono in polemica sul lupo.

«Contromisure»

Ci sono volute due o tre interruzioni per assestare la Volkspartei sul «no», mentre Kompatscher tornava in treno da Roma. Con il voto di Bessone la maggioranza avrebbe vinto. Ora il programma è di presentare una mozione separata. Sarebbe elaborata «dopo aver incontrato i 196 dipendenti - spiega la capogruppo - dapprima tra presidente, assessori competenti e me, poi nel gruppo consiliare, infine con le minoranze». Così l'assessore Philipp Achammer: «Ci sarà molto da chiarire all'interno della maggioranza. In ogni caso, come Obmann proporrò di presentare come maggioranza una mozione separata da votare il prima possibile». Devono trascorrere sei mesi prima di chiedere all'aula un nuovo intervento sullo stesso tema. Köllensperger alza la barricata: «Il Consiglio ha espresso una decisione vincolante nonostante i tentativi di sabotaggio. Se la giunta non rispetterà questa decisione mi dovrò riunire con i colleghi dell'opposizione e valutare come agire. Non escluderei la mozione di sfiducia».













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