BOLZANO. L'Agenzia per la famiglia ha incontrato i gestori di servizi all'infanzia per discutere con alcune esperte la tutela dei minori e avviare progetti specializzati che prevedano misure di prevenzione e tutela, sviluppate attraverso un approccio partecipativo. L'assessora provinciale, Rosmarie Pamer, ha sottolineato l'importanza di "una buona collaborazione tra tutti coloro che sono coinvolti nei servizi alla prima infanzia - ossia le istituzioni, i genitori, il personale - al fine di proteggere i bambini da ogni forma di violenza". La psicoterapeuta Giuliana Beghini Franchini ha descritto l'evoluzione storica della protezione dell'infanzia, ricordando come fino al XIX secolo i bambini fossero spesso vittime di violenza, ma con la nascita degli asili nido è cresciuta la consapevolezza sulla loro protezione. Antonella Fava, del Tribunale dei minori di Bolzano, ha illustrato le misure legali per la tutela dei bambini, incluso un protocollo d'intesa del 2019 che stabilisce linee guida per le segnalazioni in ambito educativo e sociale quando il benessere dei minori è a rischio. Ulteriori contributi sono venuti da Paola Santoro dell'Assb e da Verena Buratti dell'Agenzia per la famiglia, che hanno rispettivamente trattato il ruolo dei servizi sociali e lo stato del monitoraggio nella qualità dell'assistenza infantile, sottolineando l'importanza del sostegno scientifico della Facoltà di Scienze della formazione di Bolzano. La professoressa Ulrike Loch ha sottolineato la necessità di progetti di tutela dei minori che "rafforzino la partecipazione e la sicurezza dei bambini, promuovendo un'interazione trasparente tra tutte le parti interessate, garantendo ai genitori che i servizi di assistenza all'infanzia siano ambienti sicuri".