Unterberger, “la politica si occupi dei disturbi alimentari, allarmanti i dati in Provincia di Bolzano”
A livello nazionale le persone in cura per anoressia, bulimia e binge eating sono oltre 3 milioni. Vent'anni fa erano 300mila
BOLZANO. "Sono allarmanti i dati sui disturbi alimentari in Provincia di Bolzano resi noti in questi giorni. Purtroppo non sono i soli. Anche gli ultimi dati disponibili a livello nazionale segnalano una triplicazione del numero di persone affette da queste patologie. Attualmente le persone in cura per anoressia, bulimia e binge eating sono oltre 3 milioni. La stragrande maggioranza sono donne. Vent'anni fa erano 300mila." Così in una nota la Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger.
"A colpire è il fatto che ad ammalarsi sono persone sempre più giovani, addirittura bambine e bambini di 10 anni. Gli esperti spiegano che ci si ammala per una concomitanza di cause. Tra queste pesano non poco fattori culturali, come l'enorme pressione sul corpo femminile perfetto, attraverso la rappresentazione di donne magrissime in tv, nelle campagne pubblicitarie e sui social media. Anche per questo - aggiunge la senatrice della Svp - occorre combattere in maniera più efficace le rappresentazioni mediatiche di corpi irrealistici, esageratamente magri".
"A tal fine - prosegue - , gli organi preposti, come l'Istituto dell'autodisciplina pubblicitaria, devono essere rafforzati e dotati della possibilità di imporre sanzioni più efficaci. Così come si deve affrontare il problema dell'abuso dei social media che sono alla base di disturbi comportamentali, tra cui quelli di carattere alimentare, introducendo nelle scuole dei corsi di formazione per l'educazione a un loro uso corretto. E bisogna infine consolidare i servizi sociosanitari, visto che in molte regioni manca una rete con ambulatori specializzati nei disturbi alimentari, servizi residenziali e ospedalieri che prevedono il ricovero salvavita e il supporto psicologico che coinvolga anche le famiglie". Unterberger nei prossimi giorni presenterà una mozione in Senato per chiedere che i Ministeri della Salute, dell'Istruzione, della Famiglia e delle Pari Opportunità lavorino a un piano coordinato "per affrontare questa emergenza: educazione nelle scuole, norme più severe sulle rappresentazioni pericolose del corpo della donna e rafforzamento dei servizi sociosanitari sull'intero territorio nazionale."