il caso

Vaccini in farmacia, in Alto Adige non si può

In base ai dati Ferderfarma finora sono 17 le regioni partite (l'ultima è la Lombardia oggi) che hanno attivato il servizio mentre sono ancora ferme Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Provincia autonoma di Bolzano,


di Adele Lapertosa


BOLZANO. Partita un po' col freno tirato, per via delle dosi contingentate e intese da siglare, la vaccinazione anti-Covid nelle farmacie sta sempre piú prendendo piede, e complice anche l'imminente entrata in vigore dell'obbligo del Green Pass, ha visto nelle ultime settimane aumentare sempre di piú le richieste da parte dei cittadini.

Finora sono 17 le regioni partite (l'ultima è la Lombardia oggi), mentre sono ancora ferme Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Provincia autonoma di Bolzano, come spiega Federfarma.

"Per la Basilicata l'accordo è in via di definizione, e a parte Friuli, Emilia e Bolzano, per tutte le altre regioni sono state firmate le convenzioni e si è partiti con le vaccinazioni, anche se in alcuni luoghi mancano i sieri", spiega all'Ansa Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma.

Nella maggior parte delle regioni si somministrano "Pfizer e Moderna, e ancora Johnson and Johnson, a seconda di quello che ci viene consegnato. Sicuramente c'e una grande affluenza e richiesta da parte dei cittadini, che continua a crescere - continua - Di solito facciamo 20-25 somministrazioni a farmacia a settimana, ma la richiesta è molto piú alta".

Lo dimostra anche il picco di vaccinazioni osservato in Veneto nell'ultima settimana, in cui sono state somministrate 2.300 dosi, arrivando ad un totale di 7.000. "Non riusciamo a soddisfare tutte le richieste - spiega il presidente di Federfarma Veneto, Andrea Bellon - che ci arrivano dai cittadini. Sono circa 250 le farmacie già operative, ma non abbiamo a disposizione abbastanza dosi per coprire tutte le richieste".

Via libera intanto alla somministrazione dei vaccini anti-Covid anche nelle farmacie della Puglia, dove la giunta regionale ha approvato una delibera per recepire l'accordo quadro nazionale tra Governo, Regioni e Province autonome, Federfarma e Assofarm per la somministrazione da parte dei farmacisti, mentre parte oggi in Lombardia la fase sperimentale della vaccinazione, con il siero monodose Johnson and Johnson in 21 presìdi nelle 12 province. il servizio dovrebbe essere a pieno regime in autunno in tutte le farmacie convenzionate aderenti.

In generale ad usufruire della vaccinazione in farmacia non sono solo gli anziani, che magari hanno problemi o difficoltà con smartphone e strumenti digitali o non hanno chi li accompagna agli hub vaccinali, ma anche i piú giovani. "Stiamo vedendo che molti cittadini stanno aspettando che il servizio parta nelle farmacie per potersi vaccinare, spesso piú vicino casa e accessibili.

Il farmacista è una figura di fiducia, a cui ci si affida per chiedere spiegazioni. Del resto anche in questi mesi e nelle ultime settimane sono stati tantissimi sia i tamponi effettuati in farmacia, che i green pass scaricati", aggiunge Tobia.

Gli ultimi dati arrivati a Federfarma riferiti al 9-11 luglio, parlano di 55mila vaccinazioni fatte nel Lazio, 10.500 in Campania, 63mila in Liguria, 24mila in Piemonte, ma in queste ultime settimane hanno avuto una fortissima crescita.

"Bisogna accelerare con le farmacie - conclude Tobia - e sarebbe auspicabile un sistema unico e centralizzato di prenotazione, e non 21 diversi come ora". 













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