ACQUIRENTI TRUFFATORI

Vendite online, pensionati truffati nel Basso Sarca: 13 denunce

Gli ignari inserzionisti venivano invitati a inserire bancomat o carta di credito in uno sportello Postamat ma invece che ottenere il pagamento, autorizzavano versamenti ai truffatori



ARCO. I carabinieri della Stazione di Arco hanno denunciato 13 persone per truffa ai danni di cittadini del Basso Sarca. Dal mese di ottobre 2018 a pochi giorni fa, 18 persone hanno sporto denuncia ai carabinieri arcensi per truffe avvenute tutte con il medesimo modus operandi.

Le vittime hanno un'età compresa tra i 51 e 78 anni, per lo più pensionati anche con esperienze in materia economico finanziarie. Gli ignari truffati, dopo aver posto inserzioni di vendita sulle piattaforme virtuali di annunci economici come subito.it o bacheca.it sono state contattate telefonicamente da interlocutori che, dopo qualche domanda sui prodotti, accettavano il prezzo di vendita senza trattare sul prezzo.

Quindi gli sconosciuti invitavano le vittime a recarsi presso lo sportello Postamat di viale Monache e, sempre al telefono, invitavano le persone ad inserire bancomat o carta di credito facendosi poi accreditare importi dai 600 ai 5.380 euro. Poi i truffatori telefonici facevano perdere le proprie tracce.

I carabinieri avvisano i cittadini di porre la massima attenzione alla richiesta di ottenere del denaro inserendo la propria tessera bancomat/postamat/carta di credito e digitando il codice Pin, perché con tale operazione non si ottiene l’accredito di denaro ma unicamente si autorizza una transazione finanziaria.

Tutte le vittime della truffa hanno riferito che gli interlocutori, sempre uomini e molto gentili, avevano una capacità di eloquio non comune e si mostravano realmente interessati ai prodotti messi in vendita, anche se accettavano il prezzo senza vedere minimamente la merce e riferivano che per la spedizione avrebbero provveduto loro con un corriere di fiducia. Le indagini hanno evidenziato che i 13 autori sono provenienti dal centro e dal nord Italia ed allo stato hanno agito in proprio cioè senza concorso o associazione nel compiere i reati.













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