Agricoltore morto a Verano, la Uil: «Pochi controlli»

Verano. La morte del 35enne Georg Reiterer al San Maurizio solleva ancora una volta la questione della sicurezza sul lavoro. Interviene Maurizio D’Aurelio (Uil), citando da una parte l’insufficienza...



Verano. La morte del 35enne Georg Reiterer al San Maurizio solleva ancora una volta la questione della sicurezza sul lavoro. Interviene Maurizio D’Aurelio (Uil), citando da una parte l’insufficienza numerica degli ispettori del lavoro, dall’altra la mancanza di una volontà politica di attuare una reale e incisiva campagna di vigilanza.

Lo scorso venerdì Georg Reiterer, agricoltore di Verano, era rimasto vittima di un drammatico incidente. Il 35enne era finito col volto nel liquido fertilizzante fuoriuscito dalla cisterna del suo trattore, e l’inalazione gli aveva provocato un arresto respiratorio. «Gli incidenti sul lavoro erano diminuiti per un paio d’anni – esordisce D’Aurelio – per poi aumentare in misura preoccupante verso la fine del 2018. Soprattutto quelli mortali. Sembra che sia calata l’attenzione, nonostante un’importante campagna del Bauernbund per sensibilizzare sulla formazione e sui mezzi per l’agricoltura». Solo lunedì a Postal un operaio è stato travolto da un camion mentre lavorava. Eppure non sembra esserci stato un aumento delle ore di lavoro o degli addetti che giustifichi la ripresa degli infortuni mortali, spiega D’Aurelio.

«I fattori sono il calo dell’attenzione da parte dei lavoratori e la consapevolezza della scarsità dei controlli – riprende –. L’ufficio tecnico provinciale non svolge un’adeguata campagna di vigilanza: non ha i numeri per farlo e manca la volontà politica. La “sburocratizzazione” ha portato alla semplificazione del documento di valutazione dei rischi, rendendolo solo un questionario di routine. Da trent’anni chiediamo l’aumento degli ispettori del lavoro. Altrimenti, se non ci arriva la Provincia, che ci arrivino gli organismi paritetici. Come già accade nei settori dell’edilizia e dell’artigianato, dovrebbero fare visite nei masi, senza elevare sanzioni ma evidenziando eventuali lacune, per poi ripresentarsi per una seconda visita e, nel caso le lacune non siano state colmate, per una segnalazione all’organismo di vigilanza, cioè alla Provincia. In questo modo si farebbero formazione e prevenzione prima di arrivare alle multe e poi a incidenti drammatici». S.M.













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