All’Accademia don Manganiello, 16 anni a Scampia

Merano. Don Aniello Manganiello racconta dei suoi sedici anni a Scampia e della scelta di legalità fra Gesù e Francesco che oggi continua a trasmettere con un libro e con l’associazione “Ultimi”, da...



Merano. Don Aniello Manganiello racconta dei suoi sedici anni a Scampia e della scelta di legalità fra Gesù e Francesco che oggi continua a trasmettere con un libro e con l’associazione “Ultimi”, da lui fondata. Lo farà all’Accademia di studi italo-tedeschi (via Innerhofer 1) domani, intervistato insieme a Marco Pirone dal giornalista Federico Guiglia.

Quando don Aniello Manganiello arrivò come nuovo parroco a Scampia, uno dei quartieri più difficili di Napoli, la prima cosa che decise fu di buttar giù il muro alto tre metri che circondava il centro don Guanella e che lo rendeva una piccola fortezza, «perché bisognava aprirsi al territorio senza paura». E subito, nonostante le sue scelte di contrasto alla camorra e le non poche minacce di morte subite da clan locali, decise anche che avrebbe rifiutato la scorta, «perché un prete con la scorta non può incoraggiare la propria gente ad alzare la testa e a denunciare». Ma soprattutto don Aniello fondò un’associazione sportiva di calcio (che oggi conta 13 squadre e 300 iscritti) per portar via dalla strada ragazzi altrimenti richiamati dalle sirene della criminalità.

Per raccontare dei suoi straordinari sedici anni a Scampia e della scelta di legalità fra Gesù e Francesco che oggi continua a trasmettere con un libro (“Gesù è più forte della camorra”) e con l’associazione “Ultimi”, don Aniello Manganiello sarà l’ospite dell’incontro di domani nell’ambito degli appuntamenti mensili dell’Accademia.

«Anche chi ha imboccato il vicolo cieco dell’illegalità può cambiare», dice don Aniello. Per testimoniarlo, con lui sarà intervistato anche Marco Pirone, un esempio di questo “cambiamento possibile”. Marco Pirone oggi è un capotreno, sposato e padre di due figli. Ma con un’esistenza alle spalle fatta di droga e di incontri sbagliati. È, dunque, un testimone del riscatto riuscito. Ed è tornato a Scampia – dopo una parentesi a Bolzano – per dimostrare che anche nei quartieri più difficili il male alla fine soccombe di fronte all’onestà, all’amore e alla solidarietà. L’incontro inizierà alle 18; l’ingresso è libero.













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