Chiude lo storico bar al valico di Tubre 

Lasciano Ivo e Margherita Trippodoro: dal 1935 era «rifugio» per finanzieri, doganieri e carabinieri


di Bruno Pileggi


TUBRE. Il bar-caffè Ivo, lo storico locale al valico autostradale di Tubre, chiude i battenti: a comunicarlo con grande dispiacere sono gli stessi proprietari Ivo e Margherita Trippodoro.

Costruito nel lontano 1935 proprio a ridosso del confine tra Italia e Svizzera - o, meglio, del valico autostradale di Tubre, l’immobile ha visto succedersi diverse gestioni, finché nel 1988 è passato nelle mani della coppia, che lo ha poi gestito per un intero trentennio. Un trentennio da punto di riferimento per finanzieri, doganieri e non per ultimo per i carabinieri che presso il valico hanno trascorso un periodo della propria vita a tutela dei cittadini.

Ma non si può dimenticare che sull’altro versante, quello svizzero, doganieri e gendarmi erano soliti beneficiare del servizio di ristorazione del bar, pure col divieto di oltrepassare il confine in uniforme e armati. Ricorrevano quindi a uno stratagemma piuttosto ingegnoso, che come qualcuno ancora ricorda fu elaborato da un prete. D’accordo con le guardie svizzere e con i proprietari dell’epoca (si parla di diversi decenni fa!), il parroco fece installare un campanaccio, tuttora in uso, da suonare esclusivamente per richiamare l’oste: questi , udito il rintocco del campanaccio, accorreva a prendere le ordinazioni, depositando poi caffè, cappuccini, acqua e merende su un apposito pianale.

Da oggi, con la chiusura del bar Ivo, sarà deposta anche la storica usanza del campanaccio, che come Margherita e Ivo Trippodoro si potrà godere la meritata pensione dopo tanti anni di servizio, dato che i proprietari non hanno intenzione di affittare l’immobile per la prosecuzione dell’attività.

Se ne va così, col bar Ivo e col campanaccio, un pezzo della storia del valico.













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