Circonvallazione, timori per gli edifici in via Goethe 

I ricorrenti della Pac paventano sconfinamenti nel sottosuolo fino agli scantinati Intanto il Tar nomina un consulente tecnico e rinvia la decisione ad aprile 2018


di Giuseppe Rossi


MERANO. Si allungano ad almeno fino alla fine di aprile del prossimo anno i tempi per la firma del contratto per l'assegnazione dei lavori di costruzione del secondo lotto della circonvallazione nord-ovest di Merano, un cantiere da 100 milioni di euro che la Provincia ha assegnato alla Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna a inizio settembre scorso. Troppo tecniche e di carattere ingegneristico le contestazioni portate davanti ai giudici del Tar di Bolzano da parte della ricorrente Pac spa di Bolzano per consentire un immediato giudizio di merito. I giudici del tribunale hanno deciso di avvalersi della consulenza tecnica dell'ingegner Adriano Fragiacomo di Bolzano per capire se le contestazioni contro l'assegnazione dell'appalto siano fondate o meno. Il consulente avrà tempo di esaminare la delicata pratica fino a fine febbraio del prossimo anno e il 2 marzo 2018 dovrà depositare in tribunale la sua relazione finale. Il 18 aprile, tra cinque mesi dunque, i giudici hanno fissato l'udienza per la discussione di merito del ricorso. Questi dati sono contenuti nell'ordinanza che i giudici hanno pubblicato l'altro ieri dopo una prima discussione avvenuta lo scorso 24 ottobre. Due sono le contestazioni principali che la Pac spa, capofila del gruppo del quale fanno parte anche anche le ditte Oberosler, Marx, Erdbau, Decobau, Eurobeton 2000 e Gufler Roland, ha presentato contro l'aggiudicazione dell'appalto da 100 milioni di euro.

La prima è legata alla soluzione progettuale, che secondo i ricorrenti si discosta dalle indicazioni dell'appalto. La CMC di Ravenna propone di immettere nel terreno miscele cementizie e resine attraverso “canne” lunghe 300 metri tramite delle perforazioni teleguidate.

Una soluzione, secondo Pac diversa dall'originale che prevedeva l'utilizzo di pozzi con perforazioni di 15/40 metri. Una proposta, quella di Cmc, che secondo Pac comporta maggiori rischi di sicurezza oltre che essere diversa da quanto richiesto in appalto. La seconda contestazione riguarda il sedime del cantiere. Secondo Pac la soluzione indicata dai vincitori dell'appalto comporterebbe uno “sconfinamento del cantiere causa varianti con ampliamento – si legge nell'ordinanza emessa dal Tar – a dismisura del cantiere fino a un 60%” e alla “invasione del sottosuolo di diverse proprietà private, addirittura negli scantinati” delle case che costeggiano il tracciato del tunnel della circonvallazione lungo la via Goethe. Rischi, che se fossero confermati dal consulente tecnico nominato dal Tar potrebbero creare scompiglio tra le decine di famiglie che risiedono lungo la via Goethe e che fino a oggi sono sempre state assicurate dalla Provincia sulla bontà dei lavori e sulla assoluta mancanza di ripercussioni per le fondamenta dei propri edifici. Per ora di certo c'è solo una cosa. L'avvio dei lavori non potrà avvenire di sicuro prima dell'estate 2018 e se i giudici del tribunale amministrativo dovessero dare ragione ai ricorrenti della Pac, si dovrà attendere addirittura fino all'autunno del prossimo anno, un anno di ritardo nella tempistica originaria di costruzione, prevista originariamente in cinque anni e mezzo.

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