Con il club Alfagor i Krampus diventano uno show da export 

Maschere curatissime, esibizioni anche in repubblica Ceca Gli “attori” sono selezionati: tra le regole, niente alcol


di Monica Marabese


MERANO. Bambini che scappano da tutte le parti emozionati. Poco dopo il rumore dei campanacci e di fruste che sferzano l’aria. Accompagnati da un odore acre, ed una nube di fumo rosso, tra le bancarelle del mercatino di natale spuntano i Krampus. Figure imponenti e spaventose, con occhi penetranti e corna lunghissime. I corpi ricoperti da pelo, rigorosamente vero, fatto di code di cavallo o manto di pecora, cinture adornate con campane e guanti che terminano in lunghe unghie nere. Tutto è curato nei minimi dettagli e nulla è lasciato al caso. Si tratta del gruppo Alfagor, che dal 2016 regala a turisti e meranesi uno spettacolo ricco di emozioni, professionale e studiato in ogni sua sfumatura. Anche in questi ultimi giorni, quando attorno i Krampus hanno fatto il pieno di fotografie di ospiti incuriositi. «Siamo sempre stati appassionati di Krampus – racconta Andrea Medda, uno dei fondatori del gruppo – vogliamo tramandare questa antica tradizione e creare uno spettacolo affascinante ed unico. Inizialmente eravamo solo tre: io, il mio gemello Gianluca Medda ed Elias Unterhuber. Abbiamo deciso di creare il nostro gruppo e ci siamo dovuti districare tra pagine e pagine di manuali, ricchi di regole e cavilli, ma alla fine siamo riusciti a dare vita ad Alfagor, la nostra più grande passione». La loro prima sfilata, fatta in val Venosta, contava sette Krampus. «Dopo il primo anno abbiamo avuto molte richieste, ma noi non accettiamo tutti, perché ci teniamo molto alla serietà e professionalità dei nostri spettacoli». Per entrare a far parte di Alfagor, bisogna passare attraverso una rigida selezione, fatta appositamente dai tre presidenti, mirata a salvaguardare la sicurezza del pubblico e la qualità dello show. A Merano, fra l’altro, i Krampus sono accompagnati da tutor che li aiutano a orientarsi sotto quelle maschere che coprono parzialmente la visuale. «Non accettiamo minorenni e nessuno di noi può bere alcolici prima o durante l’esibizione. Inoltre durante i colloqui, ci assicuriamo che i candidati non siano violenti», spiega Gianluca Medda.

Negli anni non sono mancate scene di violenza o Krampus che hanno perso il controllo a causa di alcool o agitazione, ma da quando il gruppo Alfagor si è preso carico dello spettacolo locale, per la gioia dei più timorosi, questi episodi non si sono più verificati.

I diavoli meranesi sono un’eccellenza riconosciuta anche all’estero. Infatti Alfagor è l’unico gruppo italiano ad esibirsi anche a Kaplice, in Repubblica Ceca, uno show imponente, con tanto di biglietto d’ingresso. «Ci è capitato di incontrare persone venute a Merano da Innsbruck, appositamente per vedere i nostri costumi», afferma Andrea Medda. Le maschere dei Krampus di Alfagor, infatti, sono tutti pezzi unici, fatte a mano da veri e propri artisti, che si occupano esclusivamente di questo tipo di costumi. Partono dagli 800 euro ed arrivano a costare anche più di mille euro l’una, senza contare il prezzo del costume. Sono delle vere e proprie opere d’arte, colorate a mano ed arricchite da denti veri ed a volte addirittura da orecchie di maiale. Una passione molto costosa dunque. «Per fortuna l’Azienda di soggiorno di Merano ci dà una mano, contribuendo al finanziamento dalla sfilata, ma sono gli unici. Ci esibiamo sempre gratuitamente, è il nostro hobby e queste sono le nostre vacanze. Infatti prendiamo sempre libero dal nostro lavoro nel mese di dicembre, per poter sfilare e lavoriamo ad agosto quando tutti sono in ferie». Merano dunque può contare su un’eccellenza anche per quanto riguarda i Krampus.













Altre notizie

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: una lettera di Cesare Battisti a Benito Mussolini

Da Milano, Cesare Battisti scrive al collega giornalista Benito Mussolini, conosciuto ai tempi del soggiorno trentino di quest’ultimo. Battisti difende la causa di Trento irredenta e difende le ragioni di un conflitto italo-austriaco; ricorda al futuro duce la mobilitazione di tanti trentini mandati al fronte da Vienna. I contadini trentini, scrive, non seguono più i capoccia clericali, quelli sì austriacanti.

Attualità