Merano. Molte volte viene da chiedersi quale significato possano avere quei cubetti di porfido con nomi incisi su targhette di ottone che si trovano lungo i marciapiedi della città. Si tratta di un richiamo artistico dedicato alle persone o a intere famiglie di meranesi che abitavano nei posti oggi contrassegnati da quelle targhette e che per motivi razziali, etici o politici furono deportate nei lager nazisti. Questo percorso della memoria, noto come “Pietre d’inciampo”, fa parte di un originale intervento dell’artista Günter Demnig ed è parte integrante di un grande progetto realizzato in molte città d’Europa. Tangram propone per martedì primo dicembre, alle 16, una conferenza online a cui parteciperà lo storico Pietro Fogale, uno dei primi studiosi che hanno avuto occasione di seguire fin dall’inizio l’intera realizzazione dell’opera. Dopo una breve introduzione saranno fornite numerose indicazioni sui punti dove sono posizionate le targhette e sarà possibile conoscere la drammatica storia di alcuni concittadini.

All’atto dell’iscrizione sarà dato il link per il collegamento alla conferenza sulla piattaforma Zoom (0473 210430 o learning@tangram.it).