I luoghi più segreti di Merano aprono al grande pubblico

Merano. “Merano città aperta”. Potrebbe essere questo il titolo della serie di eventi organizzati per oggi e per domani raccolta nella brochure “Passe-partout” e collocata all’interno dell’iniziativa...



Merano. “Merano città aperta”. Potrebbe essere questo il titolo della serie di eventi organizzati per oggi e per domani raccolta nella brochure “Passe-partout” e collocata all’interno dell’iniziativa “Alto Adige, vivi (ama) le tue città”. In altre parole, per due giorni Merano apre alla popolazione i suoi luoghi meno visitati, offrendo undici iniziative culturali di spessore.

Si parte dal municipio. Luogo riservato ai lavori del consiglio comunale, ma che nella sua sala consiliare propone una serie di affreschi di notevole rilievo, tra gli altri, di Franz Lenhart. Occasione più unica che rara, quella della visita guidata al bunker di via Galilei, una galleria antiaerea costruita negli anni Quaranta da Piero Richard. Una galleria che, almeno in origine, doveva collegare la via con piazza del Duomo, anche se il prolungamento non fu mai realizzato. Nonostante questo, spesso senza l’autorizzazione delle autorità, la galleria fu utilizzata nel corso degli attacchi aerei. Altro luogo poco visitato è il Tennis, con la sua casetta degli arbitri al Centre Court.

In pieno centro, l’antico ginnasio dei Benedettini di Montemaria. Detta così suona strana, ma se invece si parla della nostra biblioteca civica, allora, forse è tutto più chiaro. Gli edifici della biblioteca, ma anche i locali che ospitano l’istituto “Franz Kafka”, nel Settecento ospitavano un ginnasio, e saranno gli alunni di oggi a spiegare come era la vita allora. A pochi metri, il teatro Puccini. Pochi hanno avuto modo di ammirare la sua preziosa collezione di vestiti di scena. Prima dello scoppio della Grande Guerra, ogni giorno il teatro ospitava un’opera lirica o teatrale. Molti dei costumi utilizzati in quel periodo sono stati conservati. A Villa San Marco, sede dell’Accademia di studi italo-tedeschi in via Innerhofer, c’è una mostra sulla Prima guerra mondiale, ma sarà anche possibile visitare la biblioteca bilingue e il parco che circonda la villa costruita da Rosa Lohner nel 1894.

Più distanti, ma di interesse artistico assoluto, due diamanti della edilizia meranese: castel San Zeno, all’inizio della val Passiria, e castel Stifterhof di via Planta a Maia Alta. Il primo, oggi residenza privata, apre le sue porte alla preziosa cappella dedicata a San Valentino. Lo Stifterhof, invece, costruito dal romanziere Georg Freiherr von Ompteda di Hannover all’inizio del ‘900, dopo una serie di passaggi di proprietà è oggi sede di soggiorno per i funzionari della polizia di Stato. I vari proprietari susseguitisi hanno arricchito la villa con quadri e arredi di pregio che la rendono una vera e propria perla in cima a Maia Alta.

Aperto al pubblico, seppur in limitati periodi, nel weekend sarà a disposizione della cittadinanza castel Principesco, nonostante i lavori di restauro del muro di cinta. Ecco, per chi è interessato al medioevo, il castello è un’occasione per capire quale fosse lo stile di vita della nobiltà in quel periodo. Ristrutturato dall’arciduca Sigismondo d’Austria poco prima che Colombo scoprisse l’America, potrebbe essere una piacevole sorpresa per i meranesi che ancora non lo hanno visitato. Spettacolo nello spettacolo, invece, al Palais Mamming Museum. Alcune ballerine della scuola Only Dance danzeranno tra le fotografie realizzate da Gigi Sommese. Il programma – completamente gratuito – è disponibile sulla piattaforma www.suedtirol-city.it J.M.













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