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di Giuseppe Rossi


MERANO. L’amministrazione comunale sceglie la linea della continuità nel procedimento di rinnovo dei vertici della fondazione San Nicolò, l’ente che in via San Francesco gestisce tre comunità sociopedagogiche per minori e giovani per complessivi 24 ragazzi, che vivono situazioni di rischio e di disagio sociale e psicosociale. Nel corso dell’ultima seduta di giunta comunale, sindaco e assessori hanno rinnovato il consiglio d’amministrazione in scadenza a inizio ottobre. Tre i membri confermati, ovvero il presidente uscente Giovanni Möseneder Frajria e i consiglieri Laura Guerrin e Andreas Unterhuber. Verranno affiancati da Klaudia Resch, ex consigliere comunale dei Verdi a Merano, e da Beatrix Burger. Tra di loro dovrà essere scelto il nuovo vicepresidente, che andrá a sostituire Konrad Innerhofer non più rinnovato nell’incarico assieme a Katrin Heiss. Va evidenziato che nessuno dei membri del cda uscente, presidente compreso, negli ultimi anni ha mai percepito un compenso per il proprio ruolo e neppure rimborsi spese a vario titolo. E di questi tempi non è da tutti comportarsi in questo modo.

Ad affiancare fino al 2020 il consiglio d’amministrazione nelle scelte con un occhio di riguardo sul bilancio sarà il commercialista Hans Werner Wickertsheim come revisore dei conti. Wickertsheim è attualmente anche presidente del consiglio d’amministrazione dell’Azienda municipalizza di Merano.

Il rinnovo del consiglio d’amministrazione però non può passare solo come mero atto di amministrazione pubblica. La fondazione San Nicolò da anni è al centro delle attenzioni delle giunte comunali che si sono succedute in via Portici grazie al fatto che dopo la costruzione della nuova sede e delle comunità residenziali dispone nel proprio patrimonio dell’immobile che fu sede anche delle scuole elementari di via Verdi e del grande prato che separa vecchia e nuova sede. Terreno ed edificio che oggi sono completamente inutilizzati, se non in minima parte come cortile e area giochi. Nel caso dell’edificio, il mancato utilizzo è dovuto a problemi di statica. Su quel terreno e sfruttando la cubatura dell’ex sede il Comune di Merano avrebbe voluto costruire una nuova scuola elementare per servire tutta la parte ovest della città (oggi le poche aule sono ospitate all’Opera serafica, che si fa pagare un congruo affitto) oltre che per realizzare la scuola di musica italiana, oggi invece in via di allestimento a Maia Bassa nella sede dei padri cistercensi di Stams. La fondazione San Nicolò si era sempre opposta all’idea di mettere a disposizione edificio e terreno senza avere nulla in cambio, nonostante si tratti di un ente per intero finanziato e mantenuto da sovvenzioni comunali, provinciali e del Burgraviato, quindi pubbliche. Si era parlato alcuni anni fa di uno scambio con la scuola Giovanni XXIII di Sinigo dopo il trasloco della sede scolastica in via Piedimonte, ma il progetto connesso a questa ipotesi – l’apertura di un centro di assistenza per ragazzi autistici – era poi saltato per il mancato interesse provinciale.

In questi ultimi mesi c’era chi aveva ipotizzato l’elezione di un nuovo cda della fondazione San Nicolò più propenso a cedere terreno e vecchia sede alla collettività, la stessa che finanzia le attività dell’ente. La conferma di tre quinti dei membri lascia pensare però che non cambierà nulla.













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