il raduno

In sfilata per le vie di Merano le auto che hanno fatto storia 

La 37esima edizione della Südtirol Classic Schenna ha fatto tappa anche nel centro storico meranese Ford, Porsche, Alfa Romeo fra le più ammirate dai tanti curiosi. Ieri ultimo atto con l’arrivo dei partecipanti a Scena 


Jimmy Milanese


SCENA. Hanno sfilato per le vie del centro cittadino, scese da Scena attraverso i portici e Porta Bolzano per fare una breve sosta su Corso della Libertà. Le cento splendide vetture d’epoca della Südtirol Classic Schenna, evento giunto quest’anno alla sua 37esima edizione. Fra i raduni d’auto d’epoca più importanti d’Europa, la Suedtirol Classic Schenna qualche sera fa ha fatto tappa a Merano per ripartire alla volta delle Dolomiti.

 

Sei in tutto le tappe della manifestazione sportiva, con partenza dalla val Martello e arrivo ieri di nuovo a Scena. In tutto, poco meno di 900 chilometri sulle strade della nostra provincia per i proprietari di vetture storiche che in alcuni casi portano un anno di costruzione addirittura degli anni venti del secolo scorso. È il caso della splendida Ford A Doctorwagen del 1929: 40 cavalli, quattro cilindri, velocità massima 100 chilometri orari, la Ford A fu un vero e proprio successo per la Ford che ne produsse oltre 4 ml di esemplari a un costo di 300 dollari circa per pezzo.

Una pioggia scrosciante, mercoledì, ha fatto da contorno all’arrivo delle cento vetture sul Corso che solo per qualche secondo si sono fermate lasciando la parola ai loro autisti. In gran parte, veri e propri appassionati del collezionismo come ad esempio Kofler Fuzzy Walter. Originario di Cermes, “Fuzzy” ha vinto per ben quattro volte il Campionato del mondo FIA per auto elettriche e nel suo passato c'è anche una splendida carriera nei rally.

 

Per lui, un passaggio a bordo di una splendida e ormai mitica Porsche 356 A del 1958. Storia, quella della casa tedesca di Stoccarda, che ebbe una interessante appendice anche nella nostra città, dove all’ex Hotel Baviera, nella splendida sala liberty, il genio di Ferry Porsche (figlio del fondatore Ferdinand) e quello di Karl Abarth erano soliti incontrarsi per disegnare alcuni dei modelli poi passati alla storia. Tra i tanti “pezzi di storia” transitati a Merano, vale la pena ricordare la mitica Alfa Romeo Montreal del 1972 creata appositamente per l’Esposizione internazionale di Montreal del 1967 dal progettista torinese Giuseppe Busso.

 

Qualche anno prima Busso aveva disegnato la Alfa Romeo 6C con la quale Juan Manuel Fangio nel 1953 a Merano si aggiudicò il Gran Premio “Supercortemaggiore”. Insomma, nella piccola Merano va avanti il particolare feeling con il mondo dell’automotive consolidato da decenni di raduni di amatori di fronte al Kurhaus, qualche anno fa anche con l’avventura della Fisker Karma di Gianfranco Pizzuto e oggi rinnovato grazie al lavoro del meranese Günther Steiner, Team principal della MoneyGram Haas F1 Team.

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